Nel cortile interno del Palazzo della Cultura di Catania, l’aria vibrava di un’allegria inattesa ieri sera, grazie all’incontro tra il rigore del classico e la leggerezza del jazz. Un pubblico solitamente abituato alla compostezza dei teatri d’opera si è lasciato andare battendo il tempo con i piedi, conquistato da un ritmo travolgente e coinvolgente. Questa piccola rivoluzione ha trasformato l’attesa in entusiasmo e l’ascolto in partecipazione, preludio a un successo annunciato e diventato trionfo con il concerto “Bellini in Jazz & Classic in Swing”.
L’evento, tra i più attesi della quinta edizione del Bellini International Context, ha registrato il tutto esaurito. La serata ha offerto una combinazione di eleganza sonora e sperimentazione musicale che ha incantato il pubblico, confermando la forza della rassegna nel unire tradizione e innovazione in un abbraccio culturale capace di guardare al futuro.
Sul palco, la voce intensa di Anita Vitale, il pianoforte di Giuseppe Emmanuele, la direzione di Benvenuto Ramaci e la potenza della HJO Jazz Orchestra hanno costruito un viaggio sonoro che intreccia due mondi soltanto in apparenza distanti: quello dell’opera lirica e della grande musica classica da un lato, e quello del jazz e dello swing dall’altro.
La prima parte del concerto è stata interamente dedicata a Vincenzo Bellini, con alcune delle pagine più celebri tratte da “Norma” e “La sonnambula” rilette in chiave jazz, trasformando il lirismo del belcanto in vibrazioni nuove. La seconda parte, intitolata “Classic in Swing”, ha ampliato l’orizzonte a Mozart, Beethoven, Verdi e Brahms, con melodie universali che hanno assunto una veste swing, sorprendendo e coinvolgendo il pubblico con un impasto sonoro unico. Il gran finale è stato affidato a George Gershwin, con un omaggio che ha rappresentato la sintesi perfetta di questo esperimento sonoro, accolto da una standing ovation calorosissima.
Il progetto Bellini Jazz nasce da un’idea del Teatro Massimo Bellini, che ha commissionato un programma stimolante e diverso dal solito. Il direttore della HJO Jazz Orchestra, Benvenuto Ramaci, spiega che l’intero progetto è stato affidato a Giuseppe Emmanuele, con l’obiettivo di creare un linguaggio trasversale che unisca i due generi: il classico e lo swing.
Secondo Ramaci, le grandi orchestre incontrano difficoltà a realizzare programmi di questo livello, e hanno bisogno di sostegno. La HJO Jazz Orchestra è stata invitata dalla Regione Siciliana e ha avuto la possibilità di esibirsi grazie al festival, un segnale importante per il futuro.