Processo Ombra: requisitoria rinviata per richiesta difesa

Ieri, nel processo stralcio abbreviato scaturito dall’operazione antidroga e antimafia “Ombra”, la requisitoria del sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda), Raffaella Vinciguerra, è stata rinviata a causa di una richiesta presentata dalla difesa di uno degli imputati coinvolti nel procedimento penale. L’inchiesta, avviata lo scorso anno, ha portato all’arresto di Francesco Russo, indicato come l’ultimo rappresentante noto della potente famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano, nota per il suo ruolo nella mafia siciliana e nel clan di Cosa nostra.

L’avvocato di uno degli imputati, in totale 34, ha chiesto di poter interrogare il nuovo collaboratore di giustizia, Rosario Bucolo, arrestato nell’inchiesta “Mercurio” ma che ha reso dichiarazioni rilevanti anche per questo procedimento giudiziario, fornendo informazioni preziose sulla struttura e sulle attività del gruppo criminoso. La pm aveva depositato una serie di verbali sintetici e integrali dell’ex numero 2 del gruppo mafioso del Castello Ursino, che ha raccontato di aver incontrato personalmente due volte Francesco Russo e di aver avuto la certezza che fosse il “capo supremo” della famiglia di Cosa nostra, confermando il suo ruolo di spicco nella gerarchia mafiosa.

Il pentito ha anche affermato di aver avuto come riferimento il boss Salvatore Mirabella, noto come Turi Palocco o Suggi, un esponente di spicco della mafia catanese. Tuttavia, Russo, che ha scelto il rito abbreviato e ha chiesto di essere sentito, ha ammesso di appartenere al clan mafioso ma non di rivestire il ruolo di vertice, cercando di minimizzare il suo ruolo all’interno dell’organizzazione criminale. Il collaboratore di giustizia ha anche fornito informazioni su altri esponenti dei gruppi dei Santapaola della Stazione e di Cibali, decapitati dall’inchiesta della polizia e dalle forze dell’ordine che si occupano di contrastare la criminalità organizzata.

Mercoledì mattina, l’udienza si è svolta in aula Serafino Famà, con i parenti degli imputati presenti nei corridoi del palazzo di giustizia, in attesa di notizie sul procedimento penale in corso. Essendo un’udienza camerale, il pubblico non ha potuto partecipare e un carabiniere vigilava all’ingresso, garantendo la sicurezza e il rispetto della legge. La gup Maria Ivana Cardillo ha accolto la richiesta dell’avvocato, sostenuta anche dagli altri difensori, e ha rinviato l’udienza al 26 settembre per ascoltare la testimonianza di Bucolo, un passo importante nel processo di giustizia e di lotta alla mafia.

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