Catania, apre mostra sulla storica eruzione del 1669

Verrà inaugurata lunedì 28 (alle ore 18), la mostra “Etna 1669. Storie di lava” ospitata nel Palazzo centrale dell’Università. Voluta e finanziata dalla Regione Siciliana. Gli oggetti e i libri esposti provengono da collezioni di musei, biblioteche e chiese della provincia di Catania e da collezioni private. Nella sezione scientifica sono documentati le recenti e multidisciplinari attività di ricerca condotte nelle aree etnee. Di particolare impatto la sezione real time curata dell’Ingv-Osservatorio etneo, che mostrerà – in tempo reale – la rete di monitoraggio delle aree vulcaniche della Sicilia. La mostra, a ingresso gratuito, rimarrà aperta fino al 30 ottobre.

L’Etna per noi  – sottolinea il presidente della Regione Nello Musumeci – non è solo un pianeta ancora da studiare e da scoprire, ma anche un impareggiabile polo di attrazione turistica, da tutelare e promuovere. Ecco perché abbiamo deciso di dedicargli la chiusura della rassegna avviata due anni fa, ma anche di intraprendere la realizzazione a Catania del primo vero museo del vulcano, nel plesso centrale dell’ex ospedale Vittorio Emanuele. Voglio intanto ringraziare la infaticabile soprintendente ai Beni culturali, Donatella Aprile, per l’eccellente lavoro preparatorio di questa esposizione e i soggetti pubblici e privati coinvolti, a parte il nostro ateneo: l’Arcidiocesi di Catania, il Santuario della Madonna della Sciara di Mompileri, il Museo d’arte sacra della Chiesa di Santa Maria delle Grazie di Misterbianco, la Diocesi di Acireale, il Santuario di Santa Maria Assunta di Randazzo, il Museo civico di Castello Ursino, la Biblioteca regionale universitaria, la Biblioteca Zelantea di Acireale, le Biblioteche riunite Civica-Ursino Recupero. Senza dimenticare i Comuni di Catania, Belpasso, Camporotondo Etneo, Gravina, Mascalucia, Misterbianco, Nicolosi, San Pietro Clarenza e Pedara e insieme a loro la Fondazione Bufali di Belpasso e l’Associazione culturale Monasterium Album di Misterbianco. Un grazie anche al Cai etneo che ha curato e coordinato le escursioni organizzate nel corso del 2019″.

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