Esistono personaggi che sono destinati a fare la storia di un paesino, di una città o di una intera Nazione in casi veramente eccezionali. Dante Alighieri, sommo poeta del Belpaese, ha fatto di più. Il simbolo della cultura e della lingua italiana ha trovato, infatti, un modo unico per descrivere un viaggio di espiazione nel mondo ultraterreno che cercherà di redimersi dai suoi peccati attraversando l’inferno, il purgatorio e il paradiso. L’avventura descritta nella Divina Commedia ha inizio il 25 marzo, secondo gli studiosi. In occasione dei 700 anni dalla morte del poeta in Italia ieri si è celebrato il Dantedì, giornata dedicata ad Alighieri istituita dal Governo.
Nonostante le difficoltà attuali vissute dall’Italia, alle ore 12 del 25 marzo 2020, migliaia di studenti, docenti e amanti del sommo poeta hanno letto i versi della Divina Commedia. Sui social hanno spopolato gli hashtag ufficiali #Dantedì e #IoleggoDante.
Scuole, musei, parchi archeologici, biblioteche, archivi e luoghi della cultura hanno proposto sui propri canali immagini, video, opere d’arte e rare edizioni della Divina Commedia. Insomma il viaggio interiore e fisico di Dante ha lenito, per qualche ora, per 24 o solo per un paio di minuti le ferite di un Italia che si è allietata con “l’amor che move il sole e l’altre stelle” e tornerà ad uscire e “a riveder le stelle”.