Salgono a 367 gli ospedali italiani che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie che riguardano l’universo femminile, ma anche quelle che riguardano trasversalmente uomini e donne in ottica di genere. Fra questi l’Ospedale “Santa Marta e Santa Venera” di Acireale premiato da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, con 2 Bollini Rosa per il biennio 2024-25.
Soddisfazione per l’importante riconoscimento e gratitudine agli operatori, alla referente “Bollini Rosa” del Presidio, Rosanna Magro, e alla Direzione medica del Presidio, guidata da Rosario Cunsolo, è espressa dalla Direzione Strategica dell’Asp di Catania.
«Siamo ancora una volta grati a Fondazione Onda per questa attestazione che conferma l’impegno e l’attenzione riservata dagli operatori del Presidio di Acireale per la promozione e la tutela della salute della donna – commenta il commissario straordinario Maurizio Lanza –. Questo risultato si deve anche alla forte collaborazione con le Istituzioni territoriali e la Magistratura nel rafforzamento di un’ampia rete di tutela delle donne vittime di violenza che ci vede in prima linea con il “Percorso di tutela delle vittime di violenza” attivo in tutti i Pronto Soccorso aziendali».
«Questo ulteriore traguardo – aggiunge il direttore sanitario, Antonino Rapisarda -, ci sollecita a un maggiore impegno organizzativo e culturale affinché, a livello aziendale, le esperienze e le competenze maturate nell’Ospedale di Acireale possano divenire valore aggiunto e opportunità per implementare sul territorio percorsi dedicati alla medicina di genere».
I Bollini Rosa sono il riconoscimento che Onda attribuisce dal 2007 agli Ospedali italiani “vicini alle donne”, ossia quelle strutture che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili, riservando particolare attenzione alle specifiche esigenze dell’utenza rosa, ma anche quelle che riguardano trasversalmente uomini e donne in ottica di genere.
«L’undicesima edizione dei Bollini Rosa, che ha il patrocinio di 31 enti e società scientifiche – afferma Francesca Merzagora, presidente Fondazione Onda – rinnova il nostro impegno nella promozione di un approccio gender-oriented all’interno delle strutture ospedaliere, riconoscendo l’importanza di servizi e percorsi a misura di donna, in tutte le aree specialistiche, che si distinguano per la qualità e l’appropriatezza delle prestazioni erogate. I 367 ospedali premiati costituiscono una rete di scambio di esperienze e di prassi virtuose, un canale di divulgazione scientifica per promuovere l’aggiornamento dei medici e degli operatori sanitari. Allo stesso tempo gli ospedali con il Bollino Rosa rappresentano per la popolazione, l’opportunità di poter scegliere il luogo di cura più idoneo alle proprie necessità, nonché di fruire di servizi gratuiti in occasione di giornate dedicate a specifiche patologie, con l’obbiettivo di sensibilizzare e avvicinare a diagnosi e cure appropriate».
La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da circa 500 domande, ciascuna con un valore prestabilito, suddivise in 15 aree specialistiche più una sezione dedicata ai servizi generali per l’accoglienza delle donne e una alla gestione dei casi di violenza sulle donne e sugli operatori sanitari. Un apposito Advisory Board, presieduto da Walter Ricciardi, Professore di Igiene Pubblica, Università del Sacro Cuore di Roma, ha validato i Bollini conseguiti dagli ospedali (zero, uno, due o tre) a seguito del calcolo del punteggio totale ottenuto nella candidatura, tenendo in considerazione anche gli elementi qualitativi di particolare rilevanza non valutati tramite il questionario (servizi e percorsi speciali, iniziative e progetti particolari ecc..).
Tre i criteri di valutazione tenuti in considerazione, la presenza di: specialità cliniche che trattano problematiche di salute tipicamente femminili e trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati, tipologia e appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e servizi clinico-assistenziali in ottica multidisciplinare gender-oriented, l’offerta di servizi relativi all’accoglienza delle utenti alla degenza della donna a supporto dei percorsi diagnostico-terapeutici (volontari, mediazione culturale e assistenza sociale) e infine il livello di preparazione dell’ospedale per la gestione di vittime di violenza fisica e verbale.
Sul sito www.bollinirosa.it è possibile consultare le schede degli ospedali premiati, suddivisi per regione, con l’elenco dei servizi valutati.
«Una prestazione sanitaria di livello elevato, un’alta competenza specialistica coniugata all’attenzione al paziente e al suo benessere complessivo declinata in ottica di genere, con un particolare riguardo alla gestione dei casi di violenza verso le donne e gli operatori sanitari. È questa la filosofia con cui l’Advisory Board ha assegnato anche questo anno i Bollini Rosa promossi da Fondazione Onda – spiega Walter Ricciardi, professore di Igiene e Sanità Pubblica, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Presidente Commissione Bollino Rosa -. Sono un segno concreto dell’attenzione che medicina, sanità e assistenza rivolgono alle donne cercando di praticare una medicina moderna, consapevole della complessità che la specificità di genere richiede. Mi auguro che siano sempre più gli ospedali candidati a bollini come questo».
«Le farmacie lavorano attivamente per diffondere la cultura della medicina di genere, promuovendo screening di prevenzione mirati, ad esempio delle malattie cardiovascolari, i cui sintomi si manifestano in maniera molto diversa nelle donne rispetto agli uomini. In farmacia lavoriamo ogni giorno per informare in maniera chiara e corretta le donne affinché possano prendersi cura della propria salute», dice Marco Cossolo, presidente Federfarma nazionale.