Dopo il botta e risposta tra ieri e oggi che ha visto protagonisti da una parte Angelo Maugeri, socio di SIGI e rappresentante di Ecogruppo Italia oltre che editore di Futura Production, e il presidente del CdA di SIGI, l’avvocato Giovanni Ferraù, relativamente al futuro del Calcio Catania la redazione di Antenna Uno Notizie ha intervistato proprio Maugeri per approfondire in particolare le cause che hanno portato alla comunicazione pubblica che di fatto annunciava l’intenzione di lasciare definitivamente SIGI. Ecco le sue parole:
“In merito al comunicato di ieri voglio precisare che chiedevo, soprattutto, trasparenza e chiarezza su alcune cose che sono state fatte, alcune cose di cui si parlava ma di cui io non ero al corrente. Naturalmente prima di arrivare al comunicato stampa avevo fatto, qualche mese fa, richiesta verbale. Le risposte poco esaustive non mi sono piaciute, ho chiesto ripetutamente delucidazioni, anche sulla questione Tacopina e sul perché l’accordo è saltato. Ho chiesto informazioni anche sulla questione affitto di Torre del Grifo, su chi fossero questi personaggi ai quali si sta affittando e se era stata fatta una due diligence per avere informazioni sulla solidità economica e, soprattutto, per avere garanzie. Non metto in dubbio che siano brave persone, ma ovviamente da socio è un mio diritto sapere queste cose. Quindi non c’era un attacco a nessuno. Dal momento che queste informazioni non sono arrivate, ho dovuto fare una PEC. A distanza di oltre due settimane non ho ricevuto alcun riscontro. Tra l’altro mi aspettavo che, nell’assemblea soci di lunedì, venisse presa in considerazione questa mia richiesta che, invece, è stata ignorata.
A questo punto ho dovuto fare un comunicato per prendere le distanze dalla SIGI, ma soprattutto perché mi sono stancato di essere messo sempre nel mucchio degli incompetenti, di tutte queste chiacchiere che vengono fuori su social e quant’altro. Ripeto, chiedevo soltanto trasparenza e chiarezza in certe operazioni. Il comunicato del presidente del CdA Ferraù? Mi ha lasciato perplesso perché avrebbe anche potuto darmi una risposta su quello che avevo chiesto perché non avevo chiesto la luna ma soltanto chiarezza. L’ho detto anche in altre occasioni, siamo tutte persone perbene perché altrimenti non si sarebbe andati avanti in questa situazione. Facevamo tutt’altro e ci siamo trovati ad essere dirigenti sportivi. Ci sono state, quindi, delle lacune e degli errori di comunicazione. Sono stato accusato di non aver portato avanti il Catania Channel dopo averlo presentato. Purtroppo non ci sono state le condizioni per poter concretizzare, ad esempio perché non ci sono stati gli spazi per ospitarlo. Forse ho sbagliato io a non chiedere più volte, ma ritengo che sarebbe stato giusto avere una risposta alla PEC. Accetto, comunque, il comunicato di Ferraù, ne prendo atto ma naturalmente aspetto sempre una risposta”.
“Per quanto riguarda le quote messe dai tifosi io non sono mai stato d’accordo. L’ho saputo a cosa fatta, ho visto il contatore dei soldi che girava nella chat di SIGI. Io non ero d’accordo perché non era quello il modo legale, chiaro e trasparente, per fare un azionariato diffuso. Bisognava farlo in maniera diversa, organizzato bene e dichiarato pubblicamente con la reversibilità dei soldi in quote societarie. Così come fatto è una colletta, non penso sia una cosa molto legale”.
“Considerando che io uscirò e le quote rimarranno in SIGI perché non chiedo il rimborso, lancio un appello, un’idea. Se ci sono i tifosi rappresentati da un legale, qualcuno preparato nell’ambito societario che vuole presenziare all’assemblea dei soci, io posso delegare. Sarebbe più che altro un osservatore del funzionamento della SIGI. Io do possibilità a queste persone. Lo studio dell’avvocato Massimiliano Jelo di Lentini è a disposizione se qualcuno vuole avere qualche informazione io sono disponibile a far si che i tifosi abbiamo maggiore chiarezza sulla gestione. Sperando sempre che il Catania vada avanti in campionato e migliori la situazione attuale”.