Jacopo Furlan, portiere del Catania, è intervenuto ai microfoni di Bella Sport, la trasmissione curata dalla redazione di Antenna Uno Notizie, in onda dal Lunedì al Venerdì dalle 13 alle 14 su Bella Radio Tv (FM 103.7 – canale 814 del digitale terrestre). Tanti i temi toccati nel corso del lungo intervento, dalle tematiche legate al campo ed al gruppo fino a quelle relative all’extracampo.
“La prima da panchinaro? L’ho vissuta abbastanza male, perché non stavo ancora al meglio. I miei compagni dopo la partita di Picerno, mi hanno rivisto proprio Domenica. La stagione? E’ stata abbastanza strana, ne abbiamo vissuta più di una fino ad ora. Adesso è meglio concentrarci sul buon momento che stiamo vivendo, anziché pensare al passato. Certo, le prospettive di inizio stagione erano diverse.
So che da un portiere con il mio passato ed il mio curriculum ci si aspetta tanto, sono consapevole che all’inizio ho fatto delle prestazioni non all’altezza, anche perché ci sono state delle difficoltà, specialmente nella fase difensiva, che hanno influito in maniera importante.
Non mi sarei mai aspettato, arrivando a Catania, di giocare con lo stadio semivuoto, questa cosa mi ha sorpreso e stupito. Avere i tuoi tifosi che ti sostengono e che mettono sotto pressione gli avversari è tutta un’altra cosa, è stato bello ritrovare il nostro pubblico. Il mio rapporto con tifosi e città? Per quanto mi riguarda mi trovo benissimo.
Quando potranno incidere le porte chiuse? E’ una cosa che si bilancia, perché dovremmo affrontarle tutti. Starà a noi sfruttare il vantaggio nelle trasferte, come quando andremo a Bari, e gli avversari dovranno farlo quando verranno qui. Faccio fatica, però, a capire se qualcuno potrebbe esserne avvantaggiato.
I nostri margini di miglioramento oggi? Finora non abbiamo dato il 100%, stiamo iniziando a raccogliere quanto seminato. Credo che ci siano ancora ampi margini di miglioramento, cosa che mi fa essere fiducioso per il futuro.
Non mi sarei aspettato tutte queste difficoltà ad inizio anno, per me venire a Catania era un piccolo sogno nel cassetto. Per questo ho accettato subito la proposta del Catania, rifiutandone anche di importanti. Ci siamo trovati in difficoltà dal punto di vista tecnico, poi è arrivata qualche difficoltà societaria che ha influito, anche se la situazione non è drammatica. Io sono riuscito ad isolarmi e ritrovare fiducia, pensando soltanto al campo.
Non credo che la promozione sia l’unica strada per esorcizzare un ipotetico fallimento, ma sarebbe il modo più veloce, bello e romantico per togliere il Catania dalle difficoltà che sta attraversando in questo momento.
Il mio futuro ancora a Catania? Indubbiamente si, la voglia di rimanere è intatta, credo ancora in questo progetto. Spero che si sistemino le cose per la società, ma io voglio rimanere anche la prossima stagione.
La differenza tra le due gestioni tecniche? Posso dire che siamo stati meno tempo insieme con Mister Camplone rispetto a quanto lo siamo stati con Lucarelli. Non è facile creare le giuste alchimie con una squadra totalmente rinnovata, spesso i gruppi si creano, nel bene e nel male, nella seconda parte di stagione. Il mio rapporto con Martinez? Ottimo, lo abbiamo avuto sin dall’inizio. Non c’è mai stato nessun problema tra di noi.
Il mio hobby? Prendere in giro chi suona la chitarra… (ride ndr) Non voglio fare i nomi di coloro con cui mi trovo meglio, sono cose personali e non sarebbe giusto citare solo alcuni compagni. E’ normale che non si può essere amici di tutti e che si creino rapporti più stretti con alcune persone, ma non c’è nessun tipo di problema tra di noi e nel gruppo.
Quanto crediamo nella promozione? Ottimismo e fiducia crescono con le prestazioni ed i risultati. Personalmente ci credo, niente è perduto. Dobbiamo raggiungere la migliore posizione possibile per disputare dei playoff di un certo livello”.
Fonte foto: calciocatania.it