È intervenuto ai microfoni di Antenna Uno Notizie l’ex DG del Venezia, Dante Scibilia, che ha sviscerato alcuni temi legati ai quadri della possibile futura dirigenza e sulla conclusione della trattativa di cessione del Calcio Catania a Joe Tacopina. Ecco le sue parole:
Innanzitutto le chiedo di presentarsi alla piazza di Catania. Qual è il suo ambito d’azione nel mondo del calcio e nella vita professionale?
“Dal punto di vista professionale sono un commercialista, ho la mia attività a Venezia e mi occupo di procedure concorsuali, concordati, fallimenti e accordi di ristrutturazione. Questo per conto sia del Tribunale di Venezia, sia per società e aziende in difficoltà e che hanno bisogno di trovare una soluzione. Un lavoro che comporta essenzialmente l’impiego di 20 persone che collaborano con me. Mi occupo anche di diritto sportivo, ho servito e seguo tante società professionistiche e dilettanti”.
È stato già definito con esattezza il suo ruolo nel Calcio Catania? Quale sarà il suo primo atto da dirigente?
“Ancora non abbiamo chiuso la trattativa, quindi questo è un discorso che subentrerà dopo. C’è un accordo con l’avvocato Tacopina in relazione a quello che sarà il mio coinvolgimento. In questo momento sto collaborando con l’avvocato Arena e con l’avvocato Tacopina per arrivare a un epilogo positivo e voglio dire chiaramente che Tacopina ci tiene molto e sta facendo di tutto per poterci arrivare. Però per smussare certi angoli bisogna essere in due e serve quadrare le cose altrimenti c’è il rischio che le cose non partano come dovrebbero partire. Il mio ruolo sarà nell’ambito dei progetti di sviluppo e nella parte finanziaria. Per la parte gestionale c’è l’accordo con Giovanni Gardini che porterà avanti la gestione complessiva della società assieme al presidente Tacopina“.
In vista di questa nuova avventura c’è più entusiasmo o preoccupazione, vista la situazione debitoria?
“È chiaro che in un contesto come quello della Serie C dove i ricavi sono molto limitati, come quelli televisivi, non sono minimamente comparabili alla Serie A o alla Serie B. Per cui serve una grande attenzione alla gestione il Catania comunque ha delle potenzialità che molti altri club non hanno. La piazza è molto appassionata e con un bellissimo centro sportivo anche se deve essere completamente riavviato, ma che ha delle grandi potenzialità. Quindi bisognerà mettere insieme tutti questi fattori per cercare di creare un progetto che sia sostenibile nel tempo, al di là delle risorse che la futura proprietà vorrà mettere a disposizione sia per ripianare i debiti residuo della vecchia gestione sia per far crescere il club dal punto di vista sportivo per portarlo in palcoscenici diversi, dove magari è possibile fare ricavi diversi. In Serie A si ha un rilievo che in Serie C non si può avere”.
Ha già iniziato a studiare da un punto di vista economico il club Catania per capire il suo raggio di azione e le sue future mosse?
“Io conosco l’avvocato Tacopina da diversi anni, è una persona che ti lascia sempre la possibilità di capire e di condividere. Quindi quando sarà il proprietario del club – se lo diventerà – valuterà le situazioni, conoscerà le persone e inserirà i tasselli per completare il quadro. Se qualcuno vale e si dimostra leale e affidabile di sicuro l’avvocato Tacopina non lo manderà via”.
Vista la sua conoscenza con Joe Tacopina come lavora da presidente di un club?
“È un presidente che ha molto naso e intuito, carismatico e coinvolgente. Lui capisce parecchio la squadra e punta all’interazione, al coinvolgimento, a far si che tutti siano orgogliosi della squadra che lui presiede. È una delle migliori garanzie per il progetto Calcio Catania. Dal punto di vista operativo non è un padre-padrone. Sa ascoltare e sa assumersi le sue responsabilità. È abbastanza semplice lavorare con lui”.
Tacopina punta molto al modello Atalanta, avete in mente una tabella di marcia o un numero di anni per riportare il Catania in categorie superiori?
“Se questa proprietà entra è per riportarla in Serie A, i tempi però non li decidiamo noi. Cercheremo di velocizzare il percorso. Il calcio è bello perché non dipende da quanto spendi ma da come li investi. Per arrivare al risultato finale serve che tutte le componenti vadano verso una sola direzione, come la città, le forze politiche, i dipendenti, i calciatori, il management e i tifosi. Si deve creare un’alchimia che spinge la squadra ad andare nella direzione giusta e imprescindibile per ottenere i risultati. Sarà sempre necessario il confronto e massima condivisione, serve unità per vincere”.
Può darci qualche aggiornamento sulla chiusura della trattativa e quali potrebbero essere le tempistiche?
“La trattativa è composta da una sottoscrizione dell’accordo e poi dal closing. Io mi aspetto che la sottoscrizione avvenga in tempi molto brevi perché è da agosto che stiamo lavorando per questa trattativa e adesso siamo arrivati al dunque. Sono state fatte tutte le osservazioni e sviscerati tutti i temi. Adesso si tratta di dirimere alcune questioni in merito alla trattativa, ma dopo mi aspetto che si arrivi alla conclusione altrimenti si rende tutto più difficile”.
Possiamo dire che vive l’attesa del closing con un cauto ottimismo?
“Io sono ottimista, soprattutto perché ci stiamo lavorando con grande impegno. Penso che non ci saranno problemi. Però come dicevo prima siamo sempre in due…”
Gianluca Virgillito
Vittorio Sangiorgi
Federico Rosa