Quelli che stiamo vivendo sono e saranno giorni fondamentali per definire il futuro del Catania e, soprattutto,il destino della matricola, quell’11700 che ha un immenso valore per i tifosi e per la città.
La cessione, come noto ormai da tempo, rappresenta in sostanza l’unica strada per salvaguardare l’integrità del Calcio Catania 1946 (anche se in seno alla società si ragiona anche su altre strade) ragion per cui questo tema tiene banco dalle parti di Via Magenta ma anche, ovviamente, tra gli appassionati ed indomabili sostenitori etnei. L’offerta presentata dal comitato Pagliara – Pellegrino – Di Fazio che rappresenta una cordata di imprenditori locali, è stata giudicata non congrua dalla società rossazzurra. 2 milioni di euro divisi in 30 rate, la prima delle quali da 200.000 euro, questa la proposta degli acquirenti, ai quali va aggiunto il totale accollo dell’importante massa debitoria del sodalizio etneo. Proposta che, come detto, è stata rispedita al mittente. Il Catania contesta, innanzitutto, l’entità della cifra in relazione al patrimonio, dal momento che il valore certificato a bilancio si aggira sui 18 mln. Non convincono, poi, le modalità di erogazione della cifra e la significativa rateizzazione. Il rifiuto potrebbe anche essere letto nel naturale gioco delle parti che si innesca allorquando si avvia una trattativa, certo, e potrebbe essere altresì essere volto ad ottenere il rilancio da parte della cordata. Bisognerà tuttavia capire se ci sono i pressupposti affinchè le concertazioni tra le due parti vadano avanti: elemento che, ad oggi, non è certo. Basti pensare a quanto avvenuto ieri, con il comunicato che annunciava il rifiuto dell’offerta emesso proprio durante la conferenza stampa del portavoce Maurizio Pellegrino e la sua piccata reazione allo stesso. Al tutto va aggiunto che in seguito ci sarà anche il tribunale ad esprimersi…
Insomma, staremo a vedere, senza dimenticare che, come più volte ribadito dalla società, ci sarebbero altri acquirenti alla finestra, pronti a “gareggiare” con la cordata di imprenditori locali. Il percorso che dovrà portare alla cessione, quindi, potrebbe protarsi a lungo nel tempo, anche perchè la richiesta di concordato preventivo in bianco portato avanti da Finaria, la holding che controlla anche il Calcio Catania, coinvolge in queste complesse dinamiche anche il tribunale e i commissari da questo nominati. Saranno espresse delle valutazioni sull’entità e sul valore delle varie offerte e, in ragione di queste, si aprirà una procedura, ovvero una vera e propria gara tra i papabili acquirenti che partirà da una sorta di base d’asta. In sintesi, dunque, il tribunale ed i commissari faranno da garanti, vigilando sull’intera procedura, e non è da eslcudere che, col passare delle settimane e il protrarsi dello status quo, potrebbero decidere di “entrare a gamba tesa” ed assumere un ruolo decisivo nel capitolo cessione.
Il passaggio di consegne che certificherà la fine dell’era Pulvirenti, chiesto a gran voce dalla piazza, è ormai inevitabile e sarà questa la strada maestra da seguire. Capiremo prossimamente se, questo passaggio di consegne, si verificherà prima di un traumautico fallimento e se si riuscirà a salvaguardare l’immenso patrimonio che risponde al nome di Calcio Catania 1946.
V.S.