L’Anas replica alla Regione Siciliana e l’assessore isolano ai trasporti e alle infrastrutture Marco Falcone risponde.
“Anas si vede costretta a replicare alla Regione Siciliana per l’ennesimo attacco ingiustificato e privo di rispondenza ai fatti reali – dice l’Azienda -. L’attacco, peraltro, risulta sorprendente alla luce della costante azione informativa che Anas dedica alla Regione su tutte le attività aziendali nell’isola e sulle criticità che gestisce quotidianamente con grande impegno. Il lavoro svolto da Anas e la dedizione dei suoi dipendenti non può essere vanificato da notizie prive di fondamento e lesive dell’immagine aziendale. È, dunque, quanto mai opportuno elencare fatti e numeri sulle attività di Anas in Sicilia. Gli interventi in manutenzione programmata ammontano ad oltre 1,5 miliardi. Dal 2018 ad oggi Anas ha approvato e finanziato 293 progetti, per un investimento complessivo di 574 milioni di euro. Complessivamente sono stati conclusi 134 cantieri per 264 milioni di investimento e sono stati avviati 193 nuovi cantieri, per un investimento di 358 milioni. La produzione complessiva per lavori di manutenzione programmata è stata di circa 65 milioni nel 2017, 85 milioni nel 2018 e altrettanto nel 2019, triplicando la produzione media degli anni 2014-2016. Tra i principali cantieri ultimati possiamo citare i viadotti Morello, Cozzo Rocca, Mulini, sull’A19, la galleria Segesta sull’A29, i lavori di ripristino degli impianti di illuminazione, ventilazione e di sicurezza sull’autostrada Catania-Siracusa, il viadotto Petrulla sulla SS626 dir, i viadotti Belice e Verdura sulla SS115, il consolidamento del ponte Cinque Archi sulla SS121, il risanamento del viadotto Morello sulla SS122. Oltre la metà degli interventi attualmente in corso è operativa su cantieri di autostrade in gestione diretta Anas, per circa 130 milioni di euro e, di questi, larga parte sono assorbiti dall’autostrada A19 “Palermo-Catania” per la quale è in corso, come noto, un piano di investimenti da oltre 850 milioni di euro. Questo ingente investimento – finalizzato alla completa riqualificazione dell’autostrada che per prima fu costruita in Sicilia, prossima al compimento del mezzo secolo di vita – prevede il risanamento strutturale di viadotti e gallerie, il rifacimento del piano viabile, l’installazione di nuove barriere di sicurezza laterali, la riqualificazione e implementazione degli impianti tecnologici e di illuminazione con tecnologia a LED. L’esecuzione degli interventi del piano straordinario di riqualificazione dell’autostrada A19 è stata avviata a inizio 2018, a seguito dell’approvazione del contratto di programma Anas, con pianificazione quinquennale. Ad oggi, lungo l’A19, è stata realizzata una quota di investimento corrispondente a circa 208 milioni di euro. In particolare è stata realizzata nuova pavimentazione su 325 km dei 394,600 km complessivi (in entrambe le direzioni), sono state installate le nuove barriere laterali di sicurezza lungo 81,7 km dei 313,400 previsti e il risanamento dei viadotti ha raggiunto un’estesa di 19 km sui 113,400 complessivi. Sull’A19, attualmente, sono attivi 11 cantieri con 154 operai a lavoro. Come più volte evidenziato, l’avanzamento degli interventi di manutenzione e riqualificazione è condizionato dalla necessità di trovare un compromesso tra l’esigenza di accelerare l’attuazione mediante l’attivazione di più cantieri contemporanei e l’opportunità di attenuare i disagi alla circolazione che gli stessi cantieri inevitabilmente creano, limitandone quindi il numero. Per quanto riguarda la ricostruzione del viadotto Himera, – che, è bene ricordarlo, fu danneggiato a causa di un movimento franoso che la Regione avrebbe dovuto monitorare, contenere e mitigare, e per il quale Anas si riserva di adire le vie legali nei confronti della stessa Regione – gli interventi in corso, per un investimento complessivo pari a 11 milioni di euro, sono in dirittura d’arrivo con ultimazione prevista in estate, in ritardo di qualche mese rispetto al cronoprogramma originario per cause che sono assolutamente indipendenti dalla volontà di Anas: alluvione del 2018, che rallentò la realizzazione della fondazione delle pile in alveo, richiesta di concordato preventivo da parte di un’impresa subaffidataria per la fornitura della carpenteria metallica, emergenza covid-19. Come spiegato svariate volte, il paragone con i tempi di realizzazione del viadotto Morandi di Genova non ha alcun senso, poiché quest’ultimo ha potuto beneficiare di procedure commissariali in deroga alle procedure ordinarie, oltre che di un costo al metro quadrato pari a 2,5 volte quello sostenuto per la realizzazione del ponte Himera. I due cantieri sulle strade statali 640 e 121, gli unici due affidati a Contraente Generale attivi in Sicilia, hanno rispettivamente un avanzamento dell’86% e del 65%: sono tra i principali cantieri del Paese ad essere stati travolti dalla crisi d’impresa della CMC di Ravenna che ha interrotto l’operatività nel dicembre 2018. Un ulteriore cantiere, corrispondente al primo lotto della statale 640 ricadente in provincia di Agrigento, è stato invece completato ed aperto alla circolazione nel marzo 2017. Come la Regione sa, per aver partecipato con i propri vertici ai momenti principali delle relative interlocuzioni istituzionali, il Ministero delle Infrastrutture ha istituito un tavolo tecnico-istituzionale di confronto che si è prontamente attivato per salvare cantieri, posti di lavoro e imprese subaffidatarie del territorio. La sinergia istituzionale ha comportato una parziale ripresa delle attività nei cantieri ad aprile del 2019, che Anas stimola utilizzando gli strumenti a disposizione di concerto con il Ministero vigilante e condividendo con esso l’opportunità di valutare ogni possibilità per mantenere attive le commesse nell’interesse primario della mobilità della Sicilia e dell’economia del suo tessuto sociale. Per effetto di tali azioni i due cantieri tra il 2018 ed oggi hanno comunque prodotto, nonostante il gravissimo stato di crisi dell’Impresa, oltre 90 milioni di euro di lavori. La conclusione di entrambi gli interventi è prevista nel 2022. Incomprensibile risulta inoltre l’atteggiamento bifronte della Regione sull’operatività di Anas, ente che ha più volte chiesto supporto per interventi urgenti su strade non statali, come quelli eseguiti sulla Strada Consortile Ambelia, in occasione della Fiera Mediterranea del Cavallo del maggio 2019, così come per interventi su strade provinciali e comunali in diverse province siciliane in occasione del Giro d’Italia 2018, tanto che era stato richiesto di ripetere la collaborazione anche in previsione del Giro d’Italia 2020: a seguito di tale richiesta Anas aveva già avviato i sopralluoghi e la redazione dei progetti per interventi di risanamento delle pavimentazioni su strade non di propria gestione. Si ricorda che, anche in occasione dell’emergenza neve dell’inverno 2018-2019, la Regione chiese ad Anas di rendere possibile la circolazione su strade non di competenza Anas. Difficile immaginare cosa sarebbe stata in grado di fare la regione in mancanza del supporto di Anas e, parimenti, viene da chiedersi perché la Regione continui a coinvolgere Anas su attività che dovrebbe svolgere in proprio o che potrebbe commissionare ad altri soggetti. Analogo discorso vale per il cavalcavia appartenente alla viabilità comunale di Motta S. Anastasia sovrastante la SS121 che venne danneggiato dal passaggio di un mezzo pesante. Pur non avendo Anas competenze in merito gli venne commissionata dalla Regione la ricostruzione del cavalcavia, mediante un atto convenzionale stipulato lo scorso 31 gennaio. Anas si è attivata in brevissimo tempo, facendosi carico anche dell’acquisizione di autorizzazioni, delle procedure espropriative e della rimozione di interferenze e, nonostante la situazione di emergenza sanitaria – chiosa -, i lavori sono stati consegnati all’inizio del mese di maggio e potranno essere ultimati entro la metà di agosto”.
L’assessore regionale ai trasporti e alla infrastrutture, Marco Falcone, in Prefettura a Messina ha risposto con una provocazione.
“Se percorrete l’autostrada Catania-Palermo ancora oggi vi renderete conto che ci sono una ventina di deviazioni e 42 parzializzazioni – dice l’assessore -. Poi c’è anche il ponte Himera. Se venisse realizzato e aperto al traffico entro il prossimo 31 luglio come previsto, mi dimetterò da assessore Regionale, prendo questo impegno con l’Anas. Facciamo una scommessa, così alla fine riusciremo a trovare forse una soluzione. Affermare come ha fatto l’Anas di aver impegnato un miliardo di euro – prosegue Falcone -, quando di questo miliardo non è stato speso nulla è abbastanza banale. Perché da un lato hanno bandito queste gare i cui lavori iniziano dopo anni, dall’altro chi si è aggiudicato le gare non ha potuto spendere un euro perché non ha avuto la contrattualizzazione. Abbiamo poi la Akragas uno e l’Akragas due che sono il ponte Morandi di Agrigento e ancora sono bloccate al palo dopo sei anni e ancora chiuse al traffico. Abbiamo, inoltre, la Libertinia un altro lavoro da 120 mln di euro aggiudicato da un anno e che ancora non ha preso il via. Poi c’è la Bronte-Adrano per cui i lavori vennero mandati in gara dopo 5 mesi dall’approvazione del progetto e dal 7 Agosto 2019 ad oggi ancora questa gara non è stata aggiudicata, ma potrei continuare con tanti altri esempi – conclude -. Ci sono opere che l’Anas ha in pancia da oltre 20 anni, finanziamenti che vengono sempre ripetuti negli anni ma non viene speso un euro in Sicilia”.
Fonte foto: sito Regione Siciliana