Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – dopo il caso dei pescatori mazaresi liberati a Bengasi -, ha inoltrato una missiva al premier, Giuseppe Conte, relativamente alle aggressioni subite dai pescherecci locali da parte di motovedette tunisine e libiche.
“Non c’è più tempo da perdere: la dolorosa vicenda – spiega il governatore isolano -, a lieto fine, del sequestro dei pescatori siciliani da parte delle autorità libiche impone, in termini ormai non più procrastinabili, una decisa azione politica e diplomatica del governo italiano in sede internazionale.
L’ho scritto in una lettera inviata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ricordando come da oltre mezzo secolo i nostri pescherecci vanno a lavorare nel mare Mediterraneo mettendo a rischio la propria sicurezza e, per ben tre volte, pagando con la vita le aggressioni delle motovedette tunisine e libiche.
Va definita una volta per tutte sia la delimitazione del cosiddetto Mammellone, nel mare antistante la Tunisia, sia la Zona economica esclusiva che la Libia ha spostato arbitrariamente oltre 65 miglia in avanti. Pretese insostenibili, che finiscono per colpire solo la marineria isolana, sempre più vittima di angherie e soprusi da parte dei due Paesi nordafricani.
C’è la necessità che Conte chieda all’Unione europea di smetterla di girarsi dall’altra parte e di intervenire finalmente, in maniera risoluta, con un efficace ruolo di mediazione. I nostri pescatori sono stanchi di essere considerati pirati nel loro mare”.