Un esercizio commerciale di Messina era nelle mani del clan del quartiere Giostra. La Squadra Mobile peloritana ha eseguito quattro misure cautelari nei confronti dello stesso numero di persone accusate di concorso in trasferimento fraudolento di beni e valori. Gli indagati avrebbero agevolato l’organizzazione mafiosa del rione guidata da Gaetano Barbera e Nicola Galletta (ex collaboratori di giustizia, già arrestati nel 2019 nel corso dell’operazione antimafia denominata “Predominio”).
L’inchiesta odierna è scaturita a seguito di un attentato a un bar della zona coinvolta controllato dal clan e ufficialmente intestato a Michael Cardullo. Tre persone, con il volto coperto, avevano sparato con un fucile contro l’esercizio e dopo hanno cosparso la saracinesca di liquido infiammabile appiccando il fuoco. Dalle investigazioni sarebbe emerso che l’intestatario del bar fosse controllato da Angelo Arrigo, Carmelo Prospero e Giuseppe Cardullo, componenti del gruppo mafioso di Giostra.
Operazione contro il clan di Giostra: accuse e condanne
I predetti sarebbero responsabili, in concorso fra di loro, del reato di trasferimento fraudolento di valori poiché hanno attribuito fittiziamente la titolarità di un pubblico esercizio con l’aggravante di aver commesso il fatto per agevolare l’associazione mafiosa.
Carmelo Prospero e Angelo Arrigo sono stati condotti in carcere. Giuseppe Cardullo è stato posto agli arresti domiciliari con divieto di comunicare con persone diverse da quelle conviventi. Scatta, invece, l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria per Michael Cardullo.