Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, risponde al Consiglio di Stato che ha espresso parere positivo riguardo alla richiesta presentata dal Ministero degli Interni di annullare l’ordinanza emessa dal primo cittadino peloritano in merito al passaggio delle persone dallo Stretto.
“Si è verificato qualcosa di straordinario, che approfondiremo con una apposita diretta tra qualche ora, per affrontare i contenuti del parere rilasciato stamattina dal Consiglio di Stato, in seguito ad una richiesta del ministro degli Interni, Luciana Lamorgese. Parere che è stato richiesto ieri, e che è arrivato in meno di 24 ore… il Consiglio, che io ringrazio perchè sono rispettoso dei provvedimenti della magistratura, è stato quasi costretto, in piena guerra contro il Coronavirus, a riunirsi d’urgenza e ad emettere un parere su richiesta del ministro degli Interni, le stesso ministro che mi ha denunciato per il delitto di lesa maestà, lo stesso ministro al quale abbiamo chiesto in queste settimane di provvedere a tutti gli ingressi abusivi in Sicilia. Ad esempio quello della Renault 4, che due giorni fa è stata avvistata a Mazzarino… Degli ingressi abusivi il ministro non intende occuparsene, perché deve fare la guerra al sottoscritto o ai sindaci che non la pensano come lei. Tra l’altro il ministro non pensa, anzi eviti di farlo perché se il risultato è questo ucciderà tutti i sindaci e la democrazia”.
“Io sono stato eletto dalla mia comunità, lei non è stata eletta e non rappresenta la democrazia, ma il frutto della peggiore burocrazia. Lei è lì ad esercitare un ruolo che richiede equilibrio e non una visione di “cecchinaggio” verso coloro che non la pensano diversamente. L’ordinanza è entrata in vigore stamattina, prosegue De Luca, ma i suoi contenuti sono stati anticipati al Viminale dal 30 marzo, otto giorni fa. All’improvviso ieri trasmette il parere al Consiglio. L’ordinanza,voglio dirlo a tutti, rimane valida. I nostri controlli attraverso la banca dati li continuiamo a fare. Il ministro voleva mettere il bavaglio, ma il nostro sistema di controllo, con la banca dati, ha dimostrato di essere un modo scientifico per effettuare i controlli degli ingressi. Cosa che, lo Stato e Regione Siciliana, non hanno saputa fare. Non basta il parere auoterevole del Consiglio di Stato per “uccidermi”, ma è necessario che si riunisca il Consiglio dei Ministri per deliberare l’annullamento dell’ordinanza del sindaco De Luca. La delibera del Consiglio dei Ministri deve poi essere recepita da un provvedimento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e infine deve essere pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ed entra in vigore dopo la pubblicazione. Tutto questo accade dopo la mia contestazione alle normative attuate. Nella vita bisogna avere capacità propositiva, per quanto mi riguarda quando si prende di mira un sindaco, si commette un delitto di Stato”.
“Rispettare la fascia tricolore non significa questo. Io non mi fermo davanti a questo colpo, analizzeremo quale ricorsi possiamo intraprendere. Rimane in vigore l’ordinanza e continuerò insieme alla polizia municipale a far rispettare le norme dello Stato, le ordinanze del presidente della Regione e la mia ordinanza fino a quando il presidente della Repubblica non la dichiarerà inefficace. Andiamo avanti per tutelare la salute e la vita, dobbiamo farlo a cospetto e a dispetto agli apparati blasonati che sopra di noi continuano a vivere sulle nostre spalle come sanguisughe e sul territorio c’è la vita vera…. Quella che non viene percepita da chi pensa di continuare a governare l’Italia e gli italiani a colpi di annunci su Facebook e pistolettate sindaci come me, conclude De Luca, che non accettano questi torti, che sono offensivi nei confronti della democrazia”.