Acireale (CT): Disagi e tensioni negli uffici periferici regionali di Catania. Dopo quanto accaduto di recente ad Acireale la Ugl Autonomie locali chiede maggiore sicurezza, più personale e meno burocrazia

Dopo quanto accaduto nei giorni scorsi ad Acireale, con momenti di tensione all’interno dei locali del Centro per l’impiego a causa della presenza di un uomo armato di coltello, che pretendeva l’espletamento di una prestazione, minacciando azioni eclatanti nel caso in cui non fosse stato servito, interviene il sindacato Ugl per ribadire l’impellenza del potenziamento dei sistemi di tutela del personale e non solo. “Purtroppo siamo di fronte all’ennesimo fatto, considerato che ormai con cadenza quasi quotidiana negli uffici dove si lavora a contatto con l’utenza si registrano situazioni di apprensione, con il rischio che possano tramutarsi in veri e propri atti di violenza – dichiara preoccupato Alessandro Catalano, coordinatore dei dipendenti regionali per la federazione provinciale Ugl Autonomie locali. Se è vero però, da una parte, che il disagio sociale negli anni è aumentato a dismisura a causa della carenza di opportunità occupazionali, ma anche del forte senso di impunità insito in una sempre più crescente fetta di popolazione, dall’altra parte non possiamo assolvere appieno la Pubblica Amministrazione. L’annosa esiguità di personale qualificato e predisposto all’assistenza agli utenti ed il funzionamento talvolta non ottimale dei sistemi informatici e telematici, sta continuando a rendere fragili i servizi dell’Amministrazione stessa. Carichi di lavoro insostenibili e maggiori responsabilità per i pochi operatori che si trovano a fronteggiare una moltitudine di utenti, i quali chiedono di accedere a un’offerta di servizi sempre più ampia ed articolata. Con prestazioni troppo spesso pesantemente rallentate da quella mole di burocrazia che neanche l’avvento dei meccanismi di identificazione digitale e l’utilizzo dei procedimenti di comunicazione digitale sono riusciti a snellire. Condanniamo fermamente il gesto avvenuto nel Cpi di Acireale e siamo solidali con i colleghi che hanno vissuto quest’ennesima esperienza allarmante, sperando che sia l’ultima della serie – evidenzia Catalano. Nel contempo, però, consapevoli che non è mai troppa l’attenzione da rivolgere in questi casi, rivolgiamo all’Amministrazione regionale un appello accorato perché trovi il modo di potenziare le attività di sicurezza preventiva negli uffici maggiormente a rischio, in tutto il territorio, anche in stretta sinergia con le forze dell’ordine (che vogliamo ringraziare per l’intervento risolutivo nel caso acese). Ci preme in aggiunta sottolineare come sta diventando sempre più indispensabile ed improcrastinabile il potenziamento del personale in questi uffici, assumendo gli idonei nei concorsi che sono stati già espletati e soprattutto riqualificando e riclassificando i dipendenti in organico. Di pari passo non si può ignorare l’estrema necessità di individuare, senza perdere altro tempo prezioso, nuove modalità di approccio ai procedimenti e di comunicazione rapida ed efficace con l’utenza stessa. Sono ancora troppi, infatti, i cittadini che si recano nei vari sportelli per chiedere semplicemente informazioni o chiarimenti che, nell’era digitale, dovrebbero invece trovare ampio spazio in ogni angolo del web. La mancanza di chiarezza, l’enorme attesa, la disperazione, sono fonte di esasperazione degli animi da una parte e motivo di stress per l’operatore che sovente si trova a dover combattere, contro il suo stesso lavoro, sotto pressione e senza mezzi efficienti. Si può e si deve trovare una via d’uscita – conclude il coordinatore dei dipendenti regionali della Ugl Autonomie locali, in piena condivisione con il segretario provinciale Maurizio Maccarrone – e, per questo, ci auguriamo che la politica regionale già dall’imminente legge di Bilancio dia ascolto a quest’istanza (prevedendo anche somme per la vigilanza), che parte da Catania a tutela di chi lavora nell’Amministrazione e dei siciliani che meritano servizi all’altezza delle aspettative.”

 

 

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