Autostrada Lentini-Ragusa, Gangi: “Iter ultra veloce e sburocratizzato”

Salvatore Gangi, presidente del Comitato regionale Piccola Industria di Confindustria in Sicilia, è intervenuto sulla tematica relativa all’autostrada Lentini-Ragusa.

“Che nel decreto cosiddetto Semplificazioni vi sia la tanto agognata autostrada Lentini-Ragusa è una notizia che non può che essere salutata con entusiasmo. Inoltre, l’opera è rientrata anche nella lista Italia Veloce, che include 130 infrastrutture che godranno di un iter semplificato. Ma, si sa, in Sicilia gli entusiasmi sono facili ad accendersi, così come a spegnersi, considerata la lunga storia di delusioni vissute. Ora servono passi concreti: che l’iter per l’autostrada sia semplificato per davvero e ultra veloce, che sia sommamente sburocratizzato, senza però cedere di un millimetro riguardo i necessari controlli di sicurezza e anti corruzione. L’opera ai siciliani serve non solo e non tanto per movimentare merci, ma soprattutto per eludere i troppi incidenti, le troppe morti che ogni anno colpiscono nell’inadeguata strada statale oggi percorsa. Grave sarebbe che per evitare incidenti e morti su strada dovessimo subire incidenti e morti sul lavoro in cantieri non sicuri al cento per cento. Il collegamento autostradale fra Catania (o Lentini che dir si voglia) e Ragusa rappresenta inoltre realisticamente l’unica vera possibilità di sviluppo dell’aeroporto di Comiso, i cui tempi di raggiungimento sono oggi semplicemente improponibili per un mercato del turismo all’avanguardia. In ogni caso, desta una certa inquietudine la formula utilizzata per il decreto: salvo intese. Formula che rende legittimo ipotizzare qualsivoglia prossima modifica. Detto con estrema chiarezza, si ha la sensazione che salvo intese significhi che non vi è ancora un testo finale degli articolati, che sono così passibili di essere riscritti prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Il che, diciamolo chiaro, dopo la lunga storia di tradimenti subiti sul tema infrastrutture da cittadini, lavoratori e classe produttiva della Sicilia, non lascia tranquilli”.

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