Caccamo (PA), morte Roberta Siragusa: un video per la svolta nel caso

roberta siragusa

Pare ci sia una svolta nel caso del femminicidio di Roberta Siragusa, giovane morta lo scorso gennaio a Caccamo. È stato, infatti, depositato nell’incidente probatorio un video con le immagini degli ultimi istanti di vita della donna in cui si vede un soggetto gettare benzina alla ragazzina e incendiarla viva. Si tratta di riprese delle videocamere piazzate fuori da un bar vicino al campo sportivo. Per il crimine è imputato l’ex fidanzato della vittima Pietro Morreale che è detenuto da gennaio. Il ragazzo sostiene che la fidanzata dopo una lite si era data fuoco da sola. Le lesioni determinate dalle bruciature hanno provocato il decesso. Dal video sarebbe possibile osservare il corpo prendere a fuoco, la presenza di un uomo che si trovava vicino e si è allontanato salendo a bordo dell’auto di Morreale. Il soggetto si è poi allontanato di qualche decina di metri posteggiando mentre finiva di bruciare.

Morreale portò i militari sul luogo del ritrovamento del corpo. “Il consulente tecnico d’ufficio ha spiegato che la morte di Roberta Siragusa è stata determinata da arresto cardio-circolatorio e respiratorio conseguente al gravissimo stato di shock causato dalle estese e gravissime ustioni del capo e soprattutto del tronco e degli arti superiori, fino alla carbonizzazione di ampie parti della superficie corporea“. Lo annunciano gli avvocati Sergio Burgio e Giuseppe Canzone – riferendo le parole del medico legale – al termine dell’incidente probatorio in corso davanti al GIP.

I dati raccolti permettono di escludere l’ipotesi del suicidio o della morte accidentale – proseguono –. Sono state immagini forti, mostrate alla presenza dei genitori e del fratello di Roberta, sempre presenti in aula. Si è trattato di un video che ha spiazzato tutti i presenti e che dimostra in modo inconfutabile che Roberta è stata uccisa al campo sportivo, caricata in auto e gettata nel dirupo vicino il monte San Calogero. Ormai il gravissimo quadro indiziario a carico dell’indagato si è trasformato in un quadro probatorio gravissimo, che a nostro giudizio, non consente di potere formulare ipotesi investigative diverse”.

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