Caro voli ed Alitalia, presidente Musumeci: “Controlli non assicurati in aeroporto. Porremo la questione al governo nazionale”

Sono venticinque gli aeroporti nazionali che tornano ad essere operativi. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha firmato con il Ministro della Salute Roberto Speranza un decreto per razionalizzare il servizio di trasporto aereo. Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, questa mattina su Rai 1 ha espresso la propria preoccupazione sulla notizia della mancanza dei controlli negli aeroporti. Tra le tematiche trattate dal governatore anche quelle regionali relative al costo del biglietti aerei e al caso Alitalia.

“Gli scali minori rimangono abbandonati da Alitalia e questo non è possibile in una regione che si candida a giocare una partita da protagonista nel Mediterraneo per il turismo – afferma -. Poi c’è il tema legato al costo dei biglietti, è facile immaginare un costo accessibile. Vedrete che fra qualche giorno per andare da Palermo o da Catania a Milano si potrà pagare anche 600-650 euro. Come governo della Regione Siciliana, assieme ai sindaci e all’associazione dell’Anci, abbiamo concordato di aprire una vera e propria vertenza con la compagnia Alitalia, chiamando al tavolo il governo nazionale. Ci muoviamo con l’aereo non per fare turismo o shopping ma perché per noi la mobilità è essenziale, data l’insularità. Siamo costretti. Pretendiamo un’attenzione particolare, possibilmente un biglietto unico, che non vada dai 60 a i 700 euro, ma con una tariffa unica per Milano e una per Roma. Riconoscimento da parte dell’Unione europea della continuità territoriale, proprio in forza della specificità insulare. Il governo deve aprire un confronto con l’Unione europea perché noi davvero non riusciamo a capire per quale ragione ci debba essere, nel Mediterraneo, un trattamento diverso fra la Sardegna e la Sicilia, per esempio. Il ministero ha scritto che probabilmente non potranno più assicurare i controlli per i passeggeri all’arrivo negli aeroporti. Diventa un problema – conclude -. Domani al tavolo col governo porremo anche questa necessita”.

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