Catania, attività e lava sull’Etna

Ancora ore di attività sull’Etna. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, ha reso noti diversi comunicati.

Ore 21:57 (UTC) – “Dalle telecamere di sorveglianza si osserva dalle 20:10 UTC circa la ripresa dell’attività stromboliana al cratere di Sud-Est. Contestualmente continua l’attività stromboliana alla Voragine, Bocca Nuova e Cratere di Nord-Est. L’ampiezza media del tremore vulcanico mostra un incremento portandosi su valori alti. Le sorgenti del tremore sono localizzate al CSE ad una profondità di circa 2.5 km s.l.m.. Il tasso di occorrenza degli eventi infrasonici è basso. Non si osservano variazioni significative nei segnali di deformazione dalle reti GNSS e clinometrica”.

Ore 22:27 (UTC) – “A integrazione del comunicato precedente n223, in base al modello previsionale, si prevede una dispersione della nube eruttiva in direzione Est“.

Ore 23:48 (UTC) – “L’ampiezza media del tremore vulcanico è ulteriormente aumentata raggiungendo la soglia di secondo livello, con sorgente localizzata in corrispondenza del Cratere di Sud-Est a circa 3000 m s.l.m.. Anche l’attività infrasonica risulta sostenuta sia nel tasso di accadimento che nell’energia degli eventi. L’attività stromboliana al Cratere di Sud-Est è passata a fontana di lava. A causa della copertura nuvolosa non è possibile osservare l’attività in corso. I dati della rete GNSS non mostrano variazioni significative, mentre la rete clinometrica mostra modeste variazioni (0.2 microradianti) in concomitanza con l’attività in corso”.

Ore 00:08 (UTC) – “Si osserva un trabocco lavico dall’area orientale del Cratere di SE che si espande verso la Valle del Bove”.

Ore 02:43 (UTC) – “L’attività di fontana di lava al Cratere di Sud-Est si è conclusa. Persiste una moderata attività stromboliana e la colata lavica che si espande lungo il versante occidentale della Valle del Bove continua ad essere alimentata. Dal punto di vista sismico l’ampiezza del tremore vulcanico si è ridotta riportandosi su valori medi. La sorgente del tremore risulta in prossimità del cratere di SE ad una profondità di 2500 m s.l.m. L’attività infrasonica si è riportata sui livelli precedenti l’attività. L’analisi dei dati clinometrici per l’evento parossistico ha mostrato variazioni in diverse stazioni, con valori massimi cumulati (inferiori a 3 microradianti) registrati alla stazione di Cratere del Piano (ECP). I dati della rete GNSS nelle ultime ore non hanno mostrato variazioni significative“.

Fonte foto: INGV

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