Continuano senza sosta gli specifici servizi di contrasto ad ogni forma di illegalità che interessano tutta l’area della città e della provincia di Catania, operati dalla Polizia di Stato con il commissariato Librino. Gli agenti hanno effettuato, nella giornata di ieri controlli straordinari volti a contrastare l’illegalità diffusa nell’omonimo quartiere.
L’attività di accertamento su due botteghe di circa 300 metri quadri, site in via della Rondine, ha portato gli agenti ad accertare che al loro interno due fratelli avevano allestito, senza alcuna autorizzazione, le attività di officina meccanica, di gommista e di deposito, dove erano accatastati oltre mille copertoni usati, oltre che rifiuti di vario genere.
I gestori di dette attività, il cui nucleo familiare percepisce indebitamente il Reddito di Cittadinanza, erano anche senza i previsti formulari richiesti dalla normativa di settore in materia di gestione e smaltimento dei rifiuti speciali derivanti da detti esercizi commerciali; ciò significa che i rifiuti prodotti, fino a quel momento, erano stati smaltiti illegalmente.
Ulteriore fatto grave è che all’interno del deposito, si trovava, in completo stato di denutrizione e di maltrattamento, un cane estremamente docile e privo di forze, ivi lasciato giorno e notte verosimilmente come cane da guardia, tra l’altro senza cibo. I poliziotti hanno proceduto al sequestro dei manufatti e hanno contattato immediatamente i soccorritori i quali l’hanno portato l’ animale presso l’ambulatorio Asp Veterinari dove il medico veterinario, effettivamente, ha riscontrato trattarsi di un cane maltrattato ed evidentemente denutrito. Uno dei due gestori si è opposto al sequestro dell’animale, ritenendolo di sua proprietà esclusiva e, in tale contesto, ha anche oltraggiato i poliziotti, provando a portare via l’animale prima dell’arrivo dei soccorritori.
Alla luce di quanto accertato, i responsabili di detti locali abusivi sono stati indagati per i reati di gestione illegale di rifiuti speciali, maltrattamento di animali, truffa aggravata per il conseguimento ingiusto del Reddito di Cittadinanza, oltraggio a pubblico ufficiale.
Inoltre, si è proceduto al sequestro penale dei rifiuti speciali. Anche la madre dei due gestori, titolare del Reddito di Cittadinanza, la quale ha omesso di dichiarare la percezione del Reddito derivante dalle descritte attività (seppur illecite), è stata indagata per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato; pertanto, le verrà posto in decadenza il suindicato sussidio.
È intervenuta sul posto anche la polizia locale che ha contestato le previste sanzioni amministrative per mancanza di Scia e che ha sequestrato amministrativamente l’attrezzatura da lavoro; è stato sanzionato anche il cliente che è stato trovato far riparare l’auto poiché, al controllo, è stato trovato privo di assicurazione per la responsabilità civile.
La Polizia di Stato, ai fini dell’irrogazione delle ulteriori sanzioni, ha informato la Sezione Tutela Ambiente e Igiene Urbana e Animali della Polizia Locale, l’Arpa; sono state anche inoltrate le comunicazioni alla Guardia di Finanza, all’Ufficio delle Entrate e all’Inps.