Catania | Caso Gregoretti, Salvini: “Tutti chiacchierano ma in aula bunker ci sono io”

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Prossima udienza il 5 marzo. Il leader della Lega, Matteo Salvini, dopo aver lasciato l’aula bunker del carcere di Bicocca a Catania al termine dell’udienza preliminare per il caso Gregoretti per la gestione dello sbarco di migranti del luglio 2019, ha parlato con i giornalisti. “A rischiare 15 anni di galera sono io. Tutti pontificano, tutti chiacchierano, ma in aula bunker dove ci sono i processi di mafia c’è Matteo Salvini da imputato. Io ho sentito una ricostruzione coerente e corretta dei fatti. Quello che facevamo, lo facevamo insieme. Lo decidevamo insieme, lo festeggiavamo insieme. Non abbiamo chiamato mai altri, non ho mai alzato il dito contro Conte, Di Maio, Lamorgese che non sono colpevoli neanche loro perché molto semplicemente riteniamo che non ci sia alcun reato. Tutti attuavano le stesse politiche di Governo. Torneremo al Viminale, ci saranno significativi cambiamenti. Visto che c’è un nuovo Governo in carica di cui la Lega è orgogliosamente protagonista, considerate anche le defezioni che arrivano da altre parti, siamo forza propulsiva di questo nuovo Governo che attuerà politiche europee serie e rigorose sul tema immigrazione. C’è un virus da sconfiggere e posti di lavoro da salvare. Con tutto l’amore che ho per questa città, più tempo passo a lavorare in ufficio e meno tempo passo in tribunale e meglio è. Abbiamo sentito vecchi e nuovi ministri dire che anche i Governi senza Salvini al Ministero dell’Interno si attuavano le stesse politiche. Anzi, in alcuni casi, come nel caso dello sbarco della Ocean Viking quando io non ero più al Governo, i migranti sono stati addirittura trattenuti sulla nave, in mezzo al mare per più tempo. In attesa della loro redistribuzione”.

I Ministri Luciana Lamorgese (Interno) e Luigi Di Maio (Esteri) non hanno rilasciato dichiarazioni alla fine dell’udienza.

Ieri la deposizione di Lamorgese, così come Di Mario, quale testimone nell’ambito dell’udienza preliminare del procedimento. La donna avrebbe fornito una testimonianza “Lunga, approfondita e documentata”.

“Il ministro Di Maio non ha affatto detto che la notizia degli sbarchi si apprendeva dai tweet di Salvini, ma che – spiega il legale del Ministro degli Esteri – da quei tweet dall’ex Ministro dell’Interno si aveva notizia del blocco della nave in mare. E, dunque, non dello sbarco, il che è sostanzialmente diverso. A rigor di logica, peraltro, affermare che si apprendeva di uno sbarco da un tweet è del tutto privo di senso, atteso che l’operatività di uno sbarco prevede un coordinamento di Forze dello Stato e dunque un interessamento diretto delle autorità istituzionali preposte”.

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