Falsificano un testamento olografo, reso pubblico dopo un anno e mezzo dalla morte del professionista catanese Paolo Torrisi, per non pagare l’Erario. La falsa attestazione ha permesso di devolvere l’intero patrimonio del deceduto direttamente e interamente ai nipoti. La moglie e i figli, inoltre, avrebbero formalmente rinunciato all’eredità per evitare che l’amministrazione finanziaria potesse sostituirsi a loro richiedendo il reintegro della “quota di legittima”. La Procura di Catania, a seguito delle indagini della Guardia di Finanza, ha contestato le suddette accuse alla coniuge del defunto, Natala Marchese, e ai due figli, Alessandro e Isidoro Torrisi. I soggetti sono indagati per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Il Gip locale ha disposto il sequestro cautelare di sei appartamenti a Catania, a garanzia dell’assolvimento dei debiti tributari. Sono scattate le investigazioni dopo la verifica dello “Studio Torrisi s.n.c.” che opera nel ramo della consulenza amministrativa e contabile alle aziende. Le indagini hanno permesso di scoprire un debito tributario in capo ai soci dello studio da 19 milioni di euro che comprende maggiori imposte dovute, sanzioni e interessi. Proprio a seguito del decesso di Paolo Torrisi (avvenuto nel 2014) quando questo era socio dello studio, la moglie e i due figli sono entrati in possesso di un patrimonio immobiliare di sei appartamenti in città. L’accusa sostiene che gli alloggi costituiscono garanzia patrimoniale a favore dell’Erario per il pagamento del rilevante debito tributario e i tre avrebbero tentato di eludere ciò tramite un articolato sistema di frode.
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