Vasta operazione dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Catania, il cui acronimo è NIPAAF, i quali la scorsa mattina con l’ausilio di personale del Corpo Forestale della Regione Sicilia, hanno effettuato importanti controlli presso il mercato ortofrutticolo di Catania, particolarmente affollato in questo periodo dell’anno sia da residenti che dai turisti, alla ricerca dei pregiatissimi agrumi tipici delle terre siciliane.
L’attività ispettiva, che si inserisce nell’ambito dell’Operazione “Natale Sereno”, in cui vengono svolte attività anche a tutela della filiera alimentare, ha avuto come obiettivo principale quello di contrastare il fenomeno dei furti di prodotti agricoli ai danni dei coltivatori della piana di Catania, che vanno poi ad alimentare il mercato nero della frutta.
Sotto la lente di ingrandimento è quindi finita la merce esposta sui bancali del mercato ortofrutticolo del capoluogo etneo, con la relativa documentazione attestante la tracciabilità degli alimenti.
Al riguardo, si rappresenta come i Carabinieri del NIPAAF siano una componente altamente specializzata dell’Arma dei Carabinieri (istituita con Decreto Legislativo nr. 177 del 2016), che ha previsto l’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri, mediante l’istituzione del Comando Unità Forestali, ambientali, agroalimentari, dedicati all’espletamento di compiti particolari e di elevata specializzazione in materia di tutela dell’ambiente, del territorio e delle acque, nonché nel campo della sicurezza e dei controlli nel settore agroalimentare a sostegno e con il supporto dell’Arma territoriale.
Nell’ambito di tale contesto operativo, i Carabinieri hanno passato al setaccio tutti i prodotti agricoli esposti dalle varie aziende sui loro bancali, facendo emergere come ben 2 società agricole catanesi esponessero per la vendita diversi tipi di agrumi tipici della stagione in corso, quali arance, mandarini e limoni, privi di qualsiasi documentazione che ne attestasse la tracciabilità.
Al riguardo, si pone in evidenza che la tracciabilità degli alimenti, oltre ad essere prevista per legge, rappresenta la certificazione ufficiale della qualità del prodotto dal momento della produzione, passando per la lavorazione, fino al momento in cui viene esposto al consumatore sul bancone del commerciante, e dunque rappresenta un attestato di garanzia a tutela della salute dei consumatori.
Pertanto i titolari delle due società agricole in difetto, sono stati sanzionati con una multa dell’importo di 1.500,00 € ciascuno, per aver appunto violato la normativa comunitaria e nazionale in materia di tracciabilità degli alimenti in vendita, in quanto privi di qualsiasi documentazione che ne attestasse l’approvvigionamento e la lavorazione.
Tutti gli agrumi sono stati sequestrati dai Carabinieri, per un complessivo di oltre 8 tonnellate di arance, mandarini e limoni, stipati in 450 cassette di plastica di vari formati. Lo scopo dell’operazione è stato quello di reprimere il fenomeno dei furti di agrumi nelle campagne della provincia etnea e di prevenire problematiche alla salute dei consumatori, considerato che un alimento privo di tracciabilità può essere considerato a tutti gli effetti come potenzialmente nocivo per la salute. Nel frangente, sono infatti in corso i previsti accertamenti, al fine di stabilire con precisione la fonte di approvvigionamento della frutta sottoposta a sequestro.