Catania: Primo Municipio, un “Posto Occupato” e la “Marcia delle scarpe rosse” per ricordare le donne vittime di violenza

Un “Posto Occupato” nell’aula consiliare del Primo Municipio e “La marcia delle scarpe rosse” il 25 novembre in città per ricordare le donne vittime di violenza, e sensibilizzare sulla necessità di porre in essere tutti insieme azioni di contrasto ad un “fenomeno  terribile e dilagante”. Il presidente del Primo Municipio Francesco Bassini e la consigliera Provvidenza Falsaperla, presidente della I Commissione permanente, hanno illustrato nell’aula consiliare di via Zurria le due iniziative promosse dal Municipio con tutti i suoi componenti, alla presenza  dell’assessore alle Pari Opportunità e alle Politiche giovanili,  Viviana Lombardo, e di alcuni consiglieri comunali.
“Posto Occupato” è nato da una mozione della consigliera Falsaperla che ha proposto un segno tangibile seppure simbolico:  la collocazione in via permanente nell’Aula di via Zurria di una sedia rossa per ricordare  “il posto che ogni donna vittima di violenza occupava nel mondo, a scuola, a teatro, su un autobus, un tram e che non può più occupare perché uccisa per mano di un marito, un ex, un amante, uno sconosciuto”. Un simbolo che è  allo stesso tempo “un invito a tutte le donne a denunciare atti di violenza per porre fine a tutto questo”.
La seconda proposta, promossa dal Municipio, “è la Marcia delle scarpe rosse, iniziativa – ha spiegato il presidente Bassini – che l’Amministrazione comunale ha subito sposato, con il sindaco e gli assessori. Si partirà il 25 novembre alle ore  10 da piazza Università  per poi proseguire su via Etnea, passare quindi da piazza Dante per un omaggio a Laura Salafia,  e concludere al liceo Boggio Lera  dove saranno raccolte alcune testimonianze. Invitiamo tutti a partecipare indossando delle scarpe rosse”.

“E’ alta l’attenzione dell’Amministrazione – ha detto l’assessore Viviana Lombardo- nei confronti di questo problema che non è di pochi ma di molti, e che dobbiamo affrontare tutti. Il femminicidio va combattuto partendo dalle famiglie e dalle scuole, dall’educazione dei ragazzi, facendo comprendere cosa significhino realmente le pari opportunità. L’unico rammarico è che purtroppo di questo si parli  solamente o principalmente a novembre e nella giornata del 25,  invece questa lotta va fatta tutti i giorni. Come Amministrazione – ha aggiunto l’assessore, che ha anche la delega ai Beni confiscati alla mafia –  stiamo lavorando alla possibilità di dare alla donne vittime di violenza ulteriori beni confiscati alla mafia e assegnati al Comune. A breve consegneremo una struttura di via Mannino Cefaly, e prevediamo di ristrutturare altri edifici e creare nuovi alloggi dove le  donne che sfuggono ai loro carnefici avranno la possibilità di rifugiarsi insieme ai propri figli, e  all’interno di questi immobili  potranno anche curare il proprio orto, le proprie passioni e attività e soprattutto potranno stare al sicuro e cercare di ricostruirsi una vita”.

 

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