Coronavirus a Catania, Ugl rivela: “Pochi tamponi e reagenti. Personale ospedaliero a rischio”

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La Ugl di Catania, attraverso le federazioni provinciali Sanità e Medici, denuncia la mancanza di tamponi e reagenti negli ospedali etnei.

Nelle strutture ospedaliere di Catania ci sono pochi tamponi e c’è anche carenza di reagenti, tutto ciò è intollerabile in una fase in cui la caccia al Coronavirus va fatta con l’attività di controllo costante. Come organizzazione sindacale eravamo contenti che la nostra proposta di effettuare lo screening a tutto il personale ospedaliero, a partire da chi lavora nelle aree critiche, fosse stata non solo accolta dall’Assessorato regionale della salute, ma anche avviata in tempi rapidi” dicono i segretari Carmelo Urzì e Aurelio Guglielmino.

Purtroppo però nel giro di pochi giorni ci stiamo trovando a fare i conti con una realtà ben diversa, perché i materiali di consumo non sono così sufficienti da poter soddisfare la programmazione quotidiana delle unità lavorative da sottoporre al test da una parte, ma soprattutto le emergenze dall’altra. Fatto sta che i tamponi per medici, infermieri ed operatori a vario titolo stanno andando a rilento, anche tra coloro che operano in reparti sensibili. Una situazione che sta provocando parecchia preoccupazione tra i lavoratori stessi, che chiedono di non essere abbandonati al loro destino visto che la sera fanno ritorno alle proprie abitazioni e vorrebbero farlo in tutta sicurezza e serenità. Per di più ci sono anche dipendenti che hanno già da giorni effettuato il tampone e non hanno ancora ricevuto l’esito. Non è possibile che si vada avanti in questo modo” continuano.

“Per questo, chiediamo l’intervento urgente della Regione Siciliana affinché, per il tramite della Protezione civile, possa reperire quanti più tamponi è possibile. Nel contempo, come federazioni, non possiamo che accogliere positivamente la notizia che l’Assessorato regionale della Salute ha autorizzato la pratica dei test sierologici, tecnica che come Ugl nelle scorse settimane avevamo particolarmente richiesto per la Sicilia. Ci auguriamo, adesso, che lo stesso Assessorato provveda ad ampliare la platea dei laboratori pubblici e privati abilitati, oltre quelli già attivati” concludono.

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