Coronavirus, fase 2: cosa prevede il nuovo decreto del governo

Governo; manovra 2021

Reazioni contrastanti quelle scatenate dalla conferenza stampa del premier Giuseppe Conte in attesa del DPCM che, a partire dal 4 maggio, prevede una lenta ma progressiva riapertura alla vita “normale” degli italiani e l’avvio della cosidetta fase 2.

Sostegno e approvazione nei confronti delle misure annunciate ieri sono arrivate dal capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi, da Liberi e Uguali e da buona parte del Partito Democratico, all’interno del quale si distinguono le posizioni del capogruppo al Senato Andrea Marcucci. Critici anche gli esponenti di Italia Viva, ed in particolare il Ministro per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti. Perplessità sono state espresse anche da Carlo Calenda, europarlamentare e numero uno di Azione. Alle nette critiche delle opposizioni, portate avanti da Matteo Salvini (Lega), Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) e Antonio Tajani (Forza Italia) si aggiungono le perplessità evidenziate da esponenti bipartisan degli enti locali, come ad esempio il presidente dell’Anci Antonio De Caro, che ha posto l’attenzione sulla mancanza di linee guida per l’organizzazione del trasporto pubblico. Da sottolineare, infine, l’apprezzamento del Codacons per l’intenzione, manifestata da Giuseppe Conte, di calmierare il prezzo delle mascherine.

 

Ma cosa prevede il decreto ancora non pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale? Come si articolerà la fase 2?

Ecco i punti chiave:

 

SPOSTAMENTI

– Consentiti gli spostamenti all’interno della Regione con l’autocertificazione che ne attesti i motivi. Consentito, inoltre, il rientro nel proprio domicilio.

– NO agli spostamenti tra Regioni se non per motivi di lavoro, di salute o di assoluta emergenza.

 

INCONTRI

– Autorizzati gli incontri con i familiari più stretti, anche anziani, purchè avvengano nel rispetto del distanziamento sociale e con l’uso dei dispositivi di protezione individuale.

– NO a riunioni di famiglia e feste private.

 

 

ATTIVITÀ FISICA

– Sarà permessa l’attività motoria, non più soltanto nei pressi della propria abitazione. Dovrà essere svolta individualmente, consentita la presenza di un accompagnatore per minori o persone non autosuffcienti, rispettando la distanza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività.

– Disposta, inoltre, la riapertura dei parchi nel rispetto del distanziamento sociale e nelle massime condizioni di sicurezza. Qualora, in casi specifici, non fosse possibile garantire quanto di cui sopra, i sindaci potranno disporne la chiusura. Restano interdette le aree gioco per i bambini.

– Discpline sportive individuali: potranno riprendere le sessioni d’allenamento di atleti, professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico(CIP) e dalle rispettive federazioni. Gli allenamenti, chiaramente, saranno consentiti nel rispetto delle norme di distanziamento e senza alcun assembramento. Prorogato, presumibilmente fino al 18 maggio, lo stop alle sessioni d’allenamento per gli sport a squadre.

 

 

BAR E RISTORANTI

– Consentita la consegna a domicilio e la vendita da asporto

– NO agli assembramenti davanti o dentro i locali, NO alla consumazione di alimenti e bevande all’interno degli stessi. La vendita al dettaglio dovrebbe riprendere a partire dal 18 maggio.

 

NEGOZI E ATTIVITÀ COMMERCIALI

– Prorogata la chiusura, per quelle attività non ritenute come essenziali, fino al 18 maggio.

 

 

SERVIZI ALLA PERSONA

– Prorogata la chiusura per barbieri, parrucchieri, estetisti. Ripertura prevista per  il 1° giugno.

 

 

ATTIVITÀ PRODUTTIVE

– Ripartono il comparto manufatturiero, l’edilizia e i cantieri e l’attività di commercio all’ingrosso funzionale a queste filiere. Già da oggi sarà possibile l’apertura per predisporre le aziende al rispetto dei protocolli di sicurezza previsti.

 

I presidenti di regione, fermo restando l’applicazione delle norme contenute nel recente DPCM potranno disporre misure più rigide.  L’intero testo del decreto che da il via alla fase 2, con i relativi allegati, è consultabile qui.

 

In attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e del 4 maggio, data alla quale le misure entreranno in vigore, emergono alcune perplessità circa l’applicazione ed il rispetto dell’intero comporto normativo, soprattuto per quanti saranno chiamati a svolgere un compito di vigilanza, e circa la validità di tali norme su tutto il territorio nazionale, senza tener conto delle differenze relative alla diffusione del contagio da Covid-19 e di quelle relative all’assetto economico-sociale delle venti regioni italiane. L’esecutivo, in sintesi, sembra aver abbandonato, almeno per quanto concerne il decreto che stabilisce la tabella di marcia della fase 2, l’intenzione di attuare misure ad hoc per le tre macroaree del nostro Paese. Suscita, infine, preouccupazione ed allarme l’emergenza economica e sociale, che, nel breve periodo minaccia di determinare conseguenze ben più gravi di quella sanitaria. Urgono, dunque, misure coraggiose e aiuti concreti, a cominciare da quelle previste nel cosidetto “Decreto aprile”, rimasto ancora lettera morta nonostante maggio sia ad un tiro di schioppo.

 

 

 

 

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