Coronavirus in Italia, il punto sui casi e la situazione: il decreto del Governo, le misure adottate e le parole di Conte

coronavirus; imprese tunisine

L’Italia, a seguito dei numerosi contagi di Coronavirus che hanno portato alla morte di due soggetti, corre ai ripari. Il Governo Nazionale ha, infatti, adottato e varato un decreto legge per tutelare la salute degli italiani. Al momento pare che siano 79 i contagiati in tutto il Bel Paese, dato in continuo aggiornamento. Secondo le ultime notizie coloro che hanno problemi di salute e malattie pregresse sono più soggetti al contagio. Un soggetto, tornato dalla Cina, il 21 gennaio considerato il paziente zero ovvero l’amico con cui ha cenato il 38enne ricoverato, primo caso in Italia, in realtà non ha sviluppato gli anticorpi per cui non ha contratto il Coronavirus. Non stava bene perché asintomatico e il suo test non era negativo perché guarito. Ciò significa che non è stato lui a veicolare il virus in Lombardia.

Non sapere chi è il paziente zero complica tutto quello che si sa sulla diffusione del contagio e soprattutto su come limitarlo e circoscriverlo.

Con il decreto è stato disposto il divieto di allontanamento e di ingresso nelle aree del cosiddetto ‘focolaio’ del virus, zone presidiate dalle forze di polizia ed eventualmente, se fosse necessario, dai militari. Sono previste sanzioni penali per chi viola le prescrizioni. Sono sospese le gite scolastiche in Italia e all’estero. Da oggi si fermano tutte le manifestazioni pubbliche in Lombardia e Veneto, compresa la Serie A (Torino-Parma, Atalanta-Sassuolo, Verona-Cagliari e Inter-Sampdoria). Ci sarà la quarantena con “sorveglianza attiva” per tutti coloro che sono stati in contatto con casi confermati del virus. Disposta la chiusura di scuole, negozi e musei. Blocco dei concorsi, delle attività lavorative private e degli uffici pubblici. Non si fermeranno i servizi essenziali. Vi sono delle limitazioni per la circolazione di merci e persone.

Il Consiglio dei ministri, alla fine di un vertice nella sede della Protezione Civile, ha approvato il decreto per ridurre la diffusione del Coronavirus.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte cerca di mettere in guardia gli italiani ribadendo che è essenziale avere fiducia proprio perché è stato: “adottato un decreto per tutelare la salute del popolo d’Italia, che è quella che ci sta a cuore e che nella gerarchia dei valori costituzionali è al primo posto“.

La politica e le istituzioni scientifiche stanno facendo tutto il possibile. Dieci comuni del lodigiano e l’area di Vo’ Euganeo, in provincia di Padova, saranno isolate: non si potrà entrare o uscire. Così facendo si proverà a circoscrivere il pericolo. All’interno del focolaio, inoltre: “l’accesso ai servizi pubblici essenziali e agli esercizi commerciali per l’acquisto di beni di prima necessità – si legge nel decreto – è condizionato all’utilizzo di dispositivi di protezione individuale”.

Le sanzioni per chi non rispetterà le misure adottate prevedono una multa e l’arresto fino a 3 mesi. “Dobbiamo essere flessibili anche perché non è detto che le misure prese oggi siano utili domani” spiega però il premier. Non sarà, invece, sospeso il trattato di Schengen, come richiesto dall’ex ministro dell’interno Matteo Salvini.

Adotteremo sempre misure nel segno dell’adeguatezza e della proporzionalità. Ora non ci sono i presupposti per chiedere la sospensione della libera circolazione delle persone – dice Conte – È una misura draconiana e sproporzionata rispetto alla necessità di contenere contagio. E poi cosa vogliamo fare dell’Italia un lazzaretto? Non ci sono le condizioni“.

Il Governo, inoltre, si assume la piena responsabilità politica delle decisioni assunte. Il premier ha anche dato l’annuncio che nei prossimi giorni il Governo varerà un altro decreto contenente le misure economiche e di ristoro, entrambe dovranno essere messe in campo per fronteggiare la sospensione di tutte le attività nelle aree focolaio. Nel corso del Consiglio dei ministri, prima dell’approvazione del decreto, sono state molteplici le discussioni intraprese poiché alcuni chiedevano l’attivazione di una linea dura ed altri volevano evitare che le zone del focolaio diventassero quasi impraticabili per tutti.

Medici e infermieri hanno svolto egregiamente il loro servizio accudendo i contagiati fino a quando i loro colleghi hanno dato loro il cambio. I sanitari dopo sono rimasti in isolamento, come prevedono le misure per evitare altri casi.

“Chi fa questo lavoro va ringraziato ogni giorno per ciò che fa” ribadisce il presidente della Repubblica Sergio Mattarella esprimendo: “riconoscenza ai medici, al personale sanitario, ai ricercatori, alle donne e agli uomini della Protezione civile e delle Forze armate, a quanti in questi giorni si stanno impegnando, con abnegazione e generosità, per fronteggiare e arginare il rischio di diffusione del Coronavirus”.

 

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