Il Governo deve valutare quale strada intraprendere dopo il 13 aprile, data in cui finisce teoricamente la validità delle misure restrittive anti-Covid-19. Le ipotesi sono diverse ma pare che la più quotata sia l’inizio in due step della “Fase 2”. Il primo riguarderebbe piccole aperture per le attività produttive. Il secondo, invece, sarebbe fondato sulla rimodulazione dei provvedimenti per spostamenti e uscite. Questo è quanto dovrebbe essere programmato dal premier Giuseppe Conte a seguito del vertice con il comitato tecnico scientifico. Non sono ancora state ipotizzate delle date precise. La gradualità e la prudenza nelle riaperture rimangono fondamentali. Sostanzialmente, nonostante gli ultimi dati positivi, non bisogna abbassare la guardia.
Se la curva dei contagi continuerà a scendere potrebbe avvenire una prima apertura anche da metà aprile. Le filiere produttive coinvolte sarebbero quelle nelle quali è possibile garantire il distanziamento tra i lavoratori con obbligo di mascherina. Possibile la ripresa di alcuni settori del manifatturiero come la meccanica, l’edilizia e il commercio. Tuttavia, è da considerare il fattore delle aree geografiche. Riaprirebbero, infatti, prima le zone in cui si sono registrati meno contagi da Coronavirus. Altra questione fondamentale è quella relativa alla tutela degli anziani e delle persone più fragili.
Il Corriere della Sera considera il 4 maggio una data cruciale. L’allentamento delle restrizioni, secondo il quotidiano, potrebbe riguardare anche le persone. Sostanzialmente i soggetti in quella data ritornerebbero ad uscire, rispettando la regola del distanziamento e indossando i dispositivi di sicurezza individuale.