Coronavirus | Nuovo DPCM, Conte: “Misure restrittive fino al 3 maggio con alcune eccezioni. Salvini e Meloni irresponsabili”

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Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dopo la riunione con i capi delegazione dei partiti di maggioranza, alcuni ministri e il sottosegretario Riccardo Fraccaro, ha parlato in conferenza stampa dell’emergenza Coronavirus e del nuovo DPCM che stabilisce il prolungamento delle misure restrittive fino al 3 maggio. Riapriranno delle attività produttive dal 14 aprile. Si tratta di cartolibrerie, librerie e negozi di vestiti per bambini e neonati, silvicultura e varie attività forestali, salvo la garanzia di tutte le regole di sicurezza. Tra le tematiche affrontate anche quella relativa al Mes e agli Eurobond. Arriva una novità per la fase 2 Vittorio Colao, ex amministratore della Vodafone, guiderà una task-force che studierà le strategie per la riapertura del Paese. Ecco le sue parole.

“Proroghiamo le misure restrittive fino al 3 maggio. Decisione presa dopo molti incontri. Il comitato tecnico-scientifico ci dice che i dati sono incoraggianti. I provvedimenti funzionano. L’ufficio europeo dell’OMS ribadisce che l’Italia è un esempio. Proprio per questo non possiamo abbassare la guardia, potremmo perdere i risultati ottenuti sino ad ora. Lo dobbiamo fare anche adesso in vista della Pasqua fino al primo maggio. Tutti siamo impazienti di ripartire. L’auspicio è che dopo il 3 maggio si possa ripartire, con cautela e gradualità, ma farlo. Dipenderà da noi. Dobbiamo continuare così. La proroga vale anche per le attività produttive. Ci sta a cuore la tenuta socio-economica. Non siamo ancora in condizione di partire a pieno regime. Vi posso promettere che se anche prima di maggio si verificassero le condizioni faremo di conseguenza delle misure. Riapriranno dal 14 aprile cartolibrerie, librerie, negozi per neonati e bambini, silvicultura (taglio dei boschi) e varie attività forestali. Il lavoro per la fase 2 è già partito attraverso un programma organico. Stiamo lavorando ad un programma che prevede un gruppo di esperti ed un protocollo per la sicurezza dei luoghi di lavoro. Il team sarà composto da sociologi a psicologici, esperti del mondo del lavoro e manager che parleranno con il comitato tecnico-scientifico. Così facendo potranno insieme modificare e ripensare alcuni radicati modelli economici. Il gruppo sarà presieduto da Vittorio Colao. Il rispetto delle distanze di lavoro fa parte del protocollo. Tutto procederà in base al comportamento che tutti avranno. Il nostro obiettivo primario è sempre quello di abbassare la curva di contagio. Dobbiamo pensare alla logistica evitando assembramenti. L’Europa sta affrontando una situazione mai vista in tempi di pace. Le stime dicono che ci vorranno 1.500 miliardi di euro per fronteggiare questa emergenza. È la più significativa che l’Europa e il mondo stanno affrontando dal dopoguerra. Negli USA l’aiuto pubblico è già sui 2000 miliardi. Numeri mai visti in tempo di pace. Le proposte messe sul tavolo sono un primo passo verso una risposta europea. Il Ministro Gualtieri ha fatto un gran lavoro. Questo è un primo passo che l’Italia giudica ancora insufficiente. Occorre lavorare ancora per costruire qualcosa di ancor più ambizioso. L’Italia lotta per un fondo con una condivisione economica dello sforzo come con gli Eurobond. Si tratta di una potenza di fuoco alle cifre richieste ad un’economia di guerra, deve essere un fondo disponibile subito. Se arriveremo tardi non sarà sufficiente. Le proposte dell’Eurogruppo prevedono uno schema assicurativo europeo, un finanziamento con la banca europea dei finanziamenti. Il nostro strumento è l’Eurobond. Condurremo sino alla fine questa battaglia. Il dibattito su una nuova linea proposta dall’Eurogruppo deve essere portato avanti con chiarezza. Il Mes esiste dal 2012, non è stato istituito ieri o la scorsa notte come falsamente e irresponsabilmente è stato dichiarato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Questo governo non lavora con favore delle tenebre: guarda in faccia gli italiani e parla con chiarezza. L’Eurogruppo non ha firmato nulla e né istituito alcun obbligo. Su richiesta di alcuni stati membri, non dell’Italia, l’Eurogruppo ha lavorato ad una nuova linea di credito legata al Mes. L’Italia non ha firmato nessuna approvazione del Mes, strumento che ho sempre detto essere inadatto. Noi ci battiamo per avere un ventaglio di nuovi strumenti lavorativi. Lavoreremo con coraggio. Un intero paragrafo vuole accogliere gli Eurobond. Non abbiamo ancora una regolamentazione concreta. Dobbiamo ancora costruire ma almeno abbiamo messo tutto nero su bianco. Gli altri paesi hanno accettato di dover lavorare questo nuovo strumento che dovrà essere immediatamente applicabile. Le falsità ci fanno male. Avevo chiesto all’opposizione di essere accomunati. Le falsità trapelate questa notte indeboliscono l’intera Italia. Se lasciavano all’Italia scrivere questo accordo era già redatto ma dobbiamo parlare anche agli altri paesi. Dobbiamo esprimerlo a loro. Se continuerà questa situazione comprometteremo la trattativa. Al prossimo Consiglio Europeo spiegherò che il Mes è inadeguato. La risposta comune o è ambiziosa o non è. tale. Oggi dobbiamo inventarci nuovi strumenti e non firmerò se non saranno adeguati alla sfida che stanno vivendo tutti gli stati membri. Riusciranno a capire che sarà l’unica strada”.

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