Coronavirus, zona protetta in tutta Italia: ecco cosa prevede il decreto

coronavirus; imprese tunisine

La complicata situazione vissuta dal nostro paese, alle prese con l’emergenza Coronavirus, ha determinato un’importante risoluzione da parte del governo. Come annunciato ieri dal presidente del consiglio Giuseppe Conte, infatti, le restrizioni entrare in vigore la notte tra Sabato e Domenica, valevoli per la Lombardia e 13 province, sono state estese a tutto il territorio nazionale.

Andiamo, dunque, a spiegare nel dettaglio cosa prevede il Decreto entrato in vigore stamani, quali limitazioni impone, quali cambiamenti porterà nel nostro stile di vita, cosa sarà ancora permesso e cosa, invece, sarà assolutamente vietato fino al 3 aprile, data entro la quale cesseranno i suoi effetti e si valuterà quali decisioni intraprendere.

Ricordiamo, innanzitutto, le fondamentali misure igienico – sanitarie da adottare come primo ed inderogabile accorgimento per limitare la diffusione del Coronavirus:

1) lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani;

2) evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;

3) evitare abbracci e strette di mano;

4) mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro;

5) ) igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie);

6)  evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva;

7) non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;

8) coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;

9) non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;

10) pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;

11) usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.

Gli spostamenti  su tutto il territorio nazionale sono consentiti soltanto in caso di: comprovate esigenze lavorative, casi di necessità, motivi di salute. Sarà obbligatorio esibire un’autocertificazione (scaricabile qui) attestante le ragioni di cui sopra, per gli spostamenti da un comune all’altro. E’ consigliabile, tuttavia, farne uso anche per muoversi all’interno del medesimo comune. Gli spostamenti vanno comunque limitati al massimo, soprattutto al fine di evitare gli assembramenti in luoghi pubblici o privati, che rappresentano il primo canale per la diffusione del Coronavirus.

I supermercati rimarranno aperti, i centri commerciali invece saranno chiusi nei giorni festivi e prefestivi. L’approvvigionamento di cibo e beni di prima necessità, effettuato da una persona per nucleo famigliare, sarà garantito tramite il regolare servizio degli autotrasportatori.

Bar, ristoranti ed altri locali di uguale natura rimarranno aperti solo dalle 6 alle 18, con l’obbligo di garantire un accesso conforme alle misure igenico – sanitarie.

Scuole, università ed asili rimarranno chiusi fino al 3 aprile, sarà compito di rettori e dirigenti scolastici predisporre ed organizzare le lezioni telematiche.

Sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Gli impianti sportivi sono utilizzabili, a porte chiuse, soltanto per le sedute di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e dalle rispettive federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionalile associazioni e le societa’ sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano; lo sport e le attività motorie svolti all’aperto sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza interpersonale di un metro;

Tutte le persone anziane (oltre i 65 anni d’età) o affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, dovranno evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.

Queste, invece, le fondamentali norme di comportamento per soggetti che potrebbero aver contratto il Coronavirus:

1) Chiunque, a partire dal quattordicesimo giorno antecedente la data di pubblicazione del presente decreto, abbia fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall’Organizzazione mondiale della sanità, deve comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio nonché al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta. Le modalità di trasmissione dei dati ai servizi di sanità pubblica sono definite dalle regioni con apposito provvedimento, che indica i riferimenti dei nominativi e dei contatti dei medici di sanità pubblica; ove contattati tramite il numero unico dell’emergenza 112 o il numero verde appositamente istituito dalla regione, gli operatori delle centrali comunicano generalità e recapiti per la trasmissione ai servizi di sanità pubblica territorialmente competenti.  Questo il numero verde istituito dalla Regione Sicilia: 800 45 87 87. Le numerazioni gratuite attivate dalle altre regioni italiane sono consultabili qui

2) Ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) è fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante;

3) Divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus.

Nel caso in cui, le autorità sanitarie contattate dispongano l’isolamento domiciliare i soggetti in questione DOVRANNO attenersi ai seguenti obblighi:

1) Mantenimento dello stato di isolamento per quattordici giorni dall’ultima esposizione;

2) divieto di contatti sociali;

3) divieto di spostamenti e viaggi;

4) obbligo di rimanere raggiungibile per le attività di sorveglianza.

In caso di comparsa di sintomi la persona in sorveglianza DEVE:

1) avvertire immediatamente il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta e l’operatore di Sanità Pubblica;

2) indossare la mascherina chirurgica fornita all’avvio della procedura sanitaria e allontanarsi dagli altri conviventi;

3) rimanere nella propria stanza con la porta chiusa garantendo un’adeguata ventilazione naturale, in attesa del trasferimento in ospedale, ove necessario.

Questi gli accorgimenti e le norme da adottare, gli obblighi ai quali sottostare per superare, con senso di responsabilità, coscienza e rispetto della collettività, il complicato momento vissuto dall’intera nazione e per sconfiggere il Coronavirus. Solo e soltanto in questo modo si potrà tornare alla vita di tutti i giorni.

Santo Spartà

 

 

 

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