Covid-19 in Sicilia, dati falsi: Razza non risponde ai pm

assunzione in sicilia

Ruggero Razza ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere davanti ai magistrati della Procura di Trapani. Il caso in questione è quello relativo alla falsificazione dei dati del Coronavirus in Sicilia per il quale l’ex assessore isolano della Salute è indagato per falso ideologico e materiale. Il procuratore aggiunto trapanese, Maurizio Agnello, è intervenuto ai microfoni di RaiNews24 in merito alla vicenda che ha scosso l’intera regione.

Il reato di falso è funzionale di solito ad altro, ma dobbiamo capire il perché. Apparentemente l’unica risposta che ci siamo dati, atteso che la massima autorità politica regionale, cioè il presidente Musumeci, aveva invocato a più riprese la zona rossa, è che si volesse dare l’apparenza di una macchina sanitaria efficiente mentre così non era. Oppure non lo era così come la si voleva fare apparire. Razza non risponde? È un suo diritto e lo abbiamo rispettato, ma ho detto al suo avvocato che un amministratore pubblico dovrebbe avere il dovere di spiegare la sua posizione. Abbiamo assistito a una sistematica alterazione relativa ai soggetti positivi al Covid-19, ai deceduti e ai tamponi, dati trasmessi poi alle autorità sanitarie centrali, che avevano il dovere di approntare le contromisure necessarie. Resta da capire il perché. La frase ‘spalmiamo i morti’ seppur in un contesto telefonico ci ha colpito molto. Si tratta di una terminologia significativa della spregiudicatezza della condotta“.

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