Giuseppe Conte ha appena annunciato, in conferenza stampa, le misure contenute nel nuovo DPCM anti-Covid-19. È stato un percorso lungo e travagliato quello che ha preceduto la firma del decreto, arrivata nella nottata di ieri dopo un serrato confronto. Particolarmente animato il dibattito tra governo e regioni, ma non sono mancati pareri discordanti anche all’interno dell’esecutivo stesso. Previste, all’interno del DPCM, misure uguali per tutto il territorio nazionale e misure specifiche per le tre zone nelle quali è stato diviso il paese. Adesso diventa centrale il nodo dei ristori da destinare alle attività ed ai settori ulteriormente limitati dal presente DPCM. Di seguito le dichiarazioni del premier:
“Vi riassumo il quadro attuale: la situazione è particolarmente critica. Il virus circola forte ed è violento in Italia e anche in Europa. Nell’ultima settimana è quasi raddoppiato il numero di nuovi casi. Rt aumentato sino a 1.7, è una media nazionale. Rt in alcune regioni è anche superiore. Dobbiamo intervenire necessariamente in attesa del vaccino. Noi disponiamo di un piano di monitoraggio della curva di 21 punti, il piano è la bussola. Le misure entreranno in vigore da venerdì per consentire a tutti di organizzare le proprie attività al meglio. Ci sono tre zone in cui è divisa la nostra penisola. Area Gialla (moderata): Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Veneto, Sardegna, Toscana, Prov. Trento e Bolzano). Area Arancione (medio alta): Puglia e Sicilia. Area Rossa (alta): Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta. (Cliccate qui per i dettagli sulle misure in tutte le zone). Non ci sono aree verdi, non ci sono territori senza misure restrittive nuove. Il nuovo DPCM rimarrà in vigore da venerdì fino al 3 dicembre. Ci sarà un altro decreto ristori per nuovi indennizzi. Ci aspettano mesi lunghi e difficili ma insieme possiamo raffreddare la curva epidemiologica sorreggendoci e sostenendoci gli uni con gli altri”.
Giulia Baudo