I presidenti delle cinque regioni che diventeranno zona arancione (Sicilia, Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia e Calabria) hanno chiesto tramite una lettera al Governo nazionale “di fornire doverose e puntuali rassicurazioni circa un’immediata messa in campo di ristori e la loro quantificazione“. Nello Musumeci, Luca Zaia, Stefano Bonaccini, Attilio Fontana e Antonino Spirlì lo richiedono al fine di evitare “ulteriori penalizzazioni alle categorie colpite e per scongiurare il rischio che interi comparti vengano definitivamente cancellati dalla geografia economica delle nostre regioni“.
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