Il rapporto Ecosistema Urbano 2021, realizzato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 ORE, prende in considerazione 105 capoluoghi e tiene conto di 18 indicatori riguardanti 6 componenti (aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia) per stilare una classifica delle performance ambientali delle città. A fronte di un punteggio massimo teorico di 100, la media percentuale totalizzata dai centri urbani nel 2020 rimane ferma al 53,05%, identica a quella della scorsa edizione. Fanalini di coda Brindisi (30,03%), Catania (29,38%) e Palermo (26,60%), rispettivamente al 103°, 104° e 105° posto della graduatoria. Brindisi ottiene zero assoluto nell’uso efficiente di suolo e l’ultimo posto nella raccolta differenziata è occupato dalla città etnea che tuttavia è anche quella più virtuosa per consumi idrici. Ultima Palermo che aumenta la produzione di rifiuti pro capite e il numero di auto circolanti ma in positivo registra un incremento dei passeggeri del servizio di tpl, in controtendenza rispetto alla media delle altre città. La migliore delle località sicule è Agrigento che si piazza al 47esimo posto (54,77%). Enna è al 52esimo (53,71%), Trapani al 75esimo (46,32%), Caltanissetta al 92esimo (40,44%), Siracusa al 96esimo (36,73%), Ragusa al 97esimo (36,27%) e Messina al 101esimo (34,49%).
Nel settore rifiuti si conferma la crescita a livello nazionale della raccolta differenziata (il 59,3% sul totale dei rifiuti urbani, un punto percentuale in più rispetto al 2019). Al contempo cala la produzione di rifiuti, con una media che si ferma a 514 kg pro-capite (erano 530 nel 2019).