Falsi vini e mosti, scoperta maxi truffa in laboratorio di Partinico (PA)

Scoperti falsi vini e mosti prodotti in un laboratorio clandestino a Partinico. I Finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, con la collaborazione di funzionari dell’Ispettorato Repressione Frodi (ICQRF) del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, hanno individuato i 5 responsabili della truffa e sequestrato un laboratorio clandestino, uno stabilimento enologico, 250 quintali di zucchero solido, 300 ettolitri di zucchero già sciolto in acqua, oltre 37mila ettolitri di vini e mosti con indicazioni geografiche o denominazioni di origine contraffatti nonché sofisticati con zucchero e acqua. I coinvolti devono rispondere dei reati di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari, di frode nell’esercizio del commercio e vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine. I Reparti della Guardia di Finanza di tutto il territorio italiano e i funzionari dell’ICQRF stanno ispezionando e sequestrando le partite di prodotto contraffatto e adulterato distribuite dai promotori dell’attività illecita diffuse su scala nazionale.

Dalle investigazioni emerge che le imprese vinicole San Domenico Vini Srl, Soc. Coop. Cantina sociale Terre del Sud, Cantina Primeluci Srl e Lariana Wine Trading Srl – riconducibili a un pluripregiudicato 56enne con precedenti per crimini fiscali e di tipo mafioso – hanno posto in essere “complessi artifizi contabili grazie all’ausilio di altre società consorelle costituite ad hoc e di cartiere annotando fittizie introduzioni di mosti, uve e vini con il mero fine di creare un presupposto di apparente legalità ai prodotti vitivinicoli, commercializzati con false denominazioni di origine e indicazioni geografiche siciliane, ottenuti mediante l’utilizzo fraudolento di zucchero, miscelato con l’acqua”.

Sostanzialmente le partite di zucchero di barbabietola e zucchero di canna, acquistate in nero da aziende con sede in Campania, arrivavano in un laboratorio clandestino – gestito da un partinicese 66enne con numerosi precedenti di Polizia – e sul posto veniva effettuata la miscelazione con acqua ottenendo così un composto liquido strumentale alla preparazione di falsi vini e mosti. Il prodotto poi era condotto in uno stabilimento enologico di Partinico che vendeva i vini e i mosti contraffatti e sofisticati.

Le videoriprese nel laboratorio clandestino delle Fiamme Gialle di Partinico e l’analisi documentale – svolta insieme ai funzionari dell’Ispettorato Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per gli aspetti di competenza specifica – hanno consentito di accertare che, tra il 2018 e il 2020, sono stati venduti dalle imprese coinvolte oltre 90mila ettolitri di vino a cantine vitivinicole e acetifici dislocati su tutto il territorio nazionale. Questi ultimi, però, sono risultati estranei alla frode agro-alimentare.

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