Fase 2 Coronavirus, Musumeci: “Ogni regione deve gestire in base alla propria situazione. E sulla seduta all’Ars…”

medicinali; Musumeci; Sala

Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha parlato di diverse tematiche ai microfoni dell’Huffington Post. Tra i temi trattati anche la querelle avvenuta ieri in seduta all’Ars.

“Non si capisce perché i voli Alitalia che partono dalla Sicilia possono essere affollati, mentre quelli che partono dalla Capitale mantengono tra i passeggeri la distanza di sicurezza. Mi chiedo il primo è carro bestiame, o chi si imbarca dalla Sicilia non ha gli stessi diritti di chi si imbarca da Roma? Nuovo DPCM? Laddove i numeri sono incoraggianti si possono adottare misure diverse. Dal 4 maggio seguirò direttive di Roma? Noi vorremmo riaprire a seconda delle specifiche esigenze di ogni territorio, tenendo conto del dato epidemiologico. I numeri sono dalla nostra parte e premiano la linea della fermezza e del rigore nella gestione di questa tormentata emergenza. Scontro Stato-regioni?
Assolutamente no. Noi non cerchiamo la diffida ma il dialogo. Cosa non è convincente del nuovo decreto? Semplicemente non convince nessuno, né le regioni settentrionali, né quelle meridionali. Non c’è una sola categoria del mondo produttivo che abbia espresso pieno apprezzamento. Segno evidente che quel Dpcm lascia molti scontenti. Urgono linee generali da parte del governo centrale e autonomia dei governatori all’interno di quella cornice determinata da Roma. La rabbia sociale diventa incontenibile e dobbiamo trovare un punto di equilibrio. Abbiamo soltanto scritto una lettera al presidente del Consiglio e al presidente della Repubblica. L’auspicio è che la presa di posizione della maggioranza dei governatori italiani dovrebbe suggerire al presidente del Consiglio la opportunità di una riflessione. Il Dpcm va modificato. Punto. Ancora non sappiamo cosa risponderà il governo. Capisco e capiamo la preoccupazione di un calo di tensione. È chiaro che nessuno vuole sbracarsi nella riapertura e vanificare lo sforzo fatto. A maggior ragione noi in Sicilia che, grazie a un ottimo gioco di squadra, abbiamo avuto il miglior risultato. Fatta questa premessa, adottando misure di sicurezza e con la necessaria vigilanza delle forze dell’ordine possiamo ridare un po’ di respiro alle imprese. A meno che il governo non decida di far tenere abbassate le saracinesche e compensare direttamente il mancato reddito. Una Regione come la Sicilia considerando la propria situazione economica quanto tempo può resistere con le attività sospese? Dobbiamo ripartire prima possibile. Abbiamo calcolato il danno economico? Ancora no, questo lo si potrà fare a fine maggio. La Sicilia era negli ultimi anni la regione con il più alto tasso di crescita turistica nel Mezzogiorno. Sul turismo abbiamo varato dei pacchetti incentivanti che acquisteremo e affideremo ai tour operator. Anche ai turisti extraregione? Questo lo dirà il comitato tecnico-scientifico. Per adesso puntiamo a un turismo autoctono. Ma se il mondo scientifico dovesse dare il disco verde potremmo aprire ai turisti che provengono da altre regioni italiane. Giudizio su Conte e sulla maggioranza?
Finora, la Regione Siciliana si è adeguata alle direttive del governo nazionale, per rispetto istituzionale, adottando alcune misure restrittive. Con la fase due credo sia necessario – pur nel rispetto del dialogo – che le regioni si approprino delle loro prerogative e delle loro responsabilità”.

Nell’intervista Musumeci ha parlato anche delle accuse rivolte nei confronti del presidente isolano su quanto accaduto nel corso dell’ultima seduta dell’assemblea regionale. Il governatore ha urlato “vergogna” ad un parlamentare di Italia Viva, Luca Sammartino. Le opposizioni adesso affermano che il presidente siciliano è incompatibile con il suo ruolo. Anche Gianfranco Micciché, presidente del Parlamentino e dirigente di Forza Italia, è dispiaciuto per quanto avvenuto.
“Hanno perfettamente ragione: sono incompatibile con un certo modo di fare politica – dice Musumeci -. Hanno ragione. Voi sapete che la Sicilia è l’unica regione d’Italia ad avere mantenuto il voto segreto in Parlamento? Dico l’unica, perché altrove quel tipo di voto è riservato solo a determinati casi. Ebbene, io non ci sto!”.

Il dibattito comunque continua considerando che si è trattato di un evento abbastanza grave.

Santo Spartà

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