Fase 2 Covid-19 | Palermo, sindaco Orlando contesta il Governo nazionale e scrive una lettera ai suoi concittadini

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha espresso il proprio disappunto nei confronti delle misure adottate dal Governo nazionale giudicandole inadeguate e insufficienti.

“Basta con il balletto fra Governo e Regioni che scarica sui sindaci la responsabilità del rapporto con i cittadini in questo momento difficilissimo. Le risposte arrivate dal Governo nazionale, fatta eccezione per il provvedimento minimo ed indispensabile per fronteggiare l’emergenza alimentare che ha colpito decine di migliaia di famiglie, sono ancora del tutto inadeguate e insufficienti. Fin da subito e fino ad ora la maggior parte dei sindaci e l’ANCI hanno tenuto un profilo altamente istituzionale, attenendosi in modo scrupoloso alle, a volte confuse, indicazioni che venivano da tutte le parti. Sembra che questo profilo istituzionale sia stato del tutto frainteso e mentre tanti si improvvisano virologi, si gioca sulla pelle del tessuto sociale ed economico delle nostre comunità alternando destabilizzanti messaggi: si riapre tutto… non si riapre nulla. La mancanza di regole certe che evitino un ritorno a picchi di contagio rende irrilevante e dannosa la fissazione di date! Un gioco che rischia di minare la tenuta democratica e civile oltre che la salute dei cittadini. Per non parlare della tenuta degli enti locali, molti dei quali, non soltanto nel Mezzogiorno, sono già di fatto o si avviano ad essere in dissesto e aspettano risposte concrete per poter garantire servizi essenziali ai cittadini. Dal Governo nazionale ci aspettiamo senza ulteriori rinvii un provvedimento corposo che destini risorse e non briciole ai Comuni, che li metta in condizione di operare con la stessa velocità garantita alle Regioni in queste settimane, che snellisca la burocrazia e chiarisca una volta per tutte le procedure da adottare in ogni situazione”.

Ai suoi concittadini, invece, il primo cittadino del capoluogo siculo ha parlato in vista della Fase 2 dell’emergenza spiegando che prima di spostarsi da casa sarebbe necessario pensare.

“Cari concittadini, care palermitane e palermitani,
da lunedì inizia per Palermo, per la Sicilia e per tutta l’Italia un periodo che ancora una volta richiede una grande responsabilità da parte di ognuno di noi. In questi giorni tanti di voi, tantissimi mi scrivono per manifestare due opposti sentimenti in vista di questo nuovo inizio. Da un lato coloro che manifestano la felicità per un segnale di ritorno alla normalità, per degli spazi di vita ritrovati, per un lento riavvio delle attività lavorative, per la possibilità di tornare a fare una passeggiata in un parco o tornare a vedere i propri cari. Dall’altro la paura di tanti che temono che comportamenti non adeguati portino di nuovo un aumento incontrollato dei contagi, dei lutti, del dolore che ha colpito anche la nostra comunità e tutto il nostro Paese. Arrivare fin qui è stato faticoso per tutti noi, per le nostre famiglie, per i nostri figli e nipoti. Questi ultimi due mesi sono stati faticosi ma hanno permesso, soprattutto in Sicilia e pur avendo anche in Sicilia tantissime vittime e tanti lutti, di non vivere questa crisi sanitaria con la gravità vissuta in altre regioni italiane. Non sprechiamo i risultati raggiunti, non vanifichiamo la fatica fatta da noi, dalle nostre famiglie, dalla nostra comunità. Vorrei che ognuno comprendesse che da lunedì prossimo non ci sarà un liberi tutti e che questo sarà fatto per tutelare la nostra salute, quella di ciascuno di noi e delle persone cui vogliamo bene. Sui comportamenti individuali non c’è Sindaco, non c’è Regione, non c’è Stato e non ci sono Forze di polizia che possano tenere. Certamente ci saranno controlli, ma ora più che mai tocca ad ognuno di noi, alla nostra sensibilità e alla nostra intelligenza. Questa fase 2 non sappiamo ancora quanto durerà; quanto dovrà durare in attesa che si trovi un vaccino contro il Covid-19. Certamente ogni giorno comprenderemo come renderla più facile e più adatta alle esigenze della comunità, ma saranno i comportamenti dei singoli, di ciascuno di noi a fare la differenza. Da lunedì sarà obbligatorio indossare una mascherina o un’altra forma di protezione individuale in tantissimi posti; sarà obbligatorio in ogni luogo in cui sia difficile mantenere la distanza minima fra le persone. Da lunedì ogni nostro spostamento, anche se formalmente consentito, dovrà essere attentamente valutato. Parafrasando la nota canzone, dico ad ognuno di voi prima di muoverti,pensa! Ora che potremo farne di più, pensiamo a quanto realmente sia necessario un nostro spostamento, una uscita di casa, un incontro con altre persone. A volte saranno spostamenti indispensabili, a volte potranno essere rimandati, a volte saranno del tutto inutili. Noi sindaci stiamo rispondendo alle necessità immediate dei più deboli, di quelli che più di altri sono stati colpiti dalla violenza dell’incertezza sociale ed economica. Noi sindaci stiamo organizzando le nostre città e i loro servizi perché siano fruibili ed operino in sicurezza: dai parchi agli uffici, dai trasporti ai cimiteri, stiamo provando a garantire un ritorno al lavoro, in attesa che dal Governo nazionale arrivino risorse e norme che aiutino il nostro lavoro. Settore per settore, categoria produttiva per categoria produttiva, dalla scuola alla cultura, dalla ristorazione al turismo, per ciascuno stiamo attivando dei tavoli tecnici che ci permettano di riflettere su quali soluzioni immediate siano necessarie e possibili e su cosa possiamo e dobbiamo chiedere al Governo nazionale o al Governo regionale. Per ciascuno, una risposta specifica, perché diversi sono i problemi, diverse le esigenze, diverse le soluzioni. Ma lo ribadisco, oggi è fondamentale che tutti comprendano che non è venuto meno, anzi è ancora più presente di prima il periodo della responsabilità individuale. Vi chiedo e invito tutti all’attenzione, alla responsabilità, ancora una volta ad un atto di amore verso voi stessi e verso le persone che vi stanno a cuore”.

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