Si apre la terza e ultima delle Giornate di volontariato siciliano, organizzate dalla Regione all’Università Kore di Enna. L’iniziativa inizia con un minuto di silenzio e un applauso per ricordare Lucrezia Di Prima, volontaria di Protezione Civile di San Giovanni La Punta uccisa recentemente. Presenti all’evento di questa mattina, moderato dalla giornalista Elvira Terranova, il prefetto di Enna Matilde Pirrera, il comandante regionale dei Vigili del Fuoco Ennio Aquilino, gli assessori regionali Toni Scilla, Marco Falcone e Daniela Baglieri, il dirigente generale del Corpo Forestale della Regione, Giovanni Salerno, e alcuni sindaci del territorio. Il capo del dipartimento regionale, Salvatore Cocina, ha illustrato l’organigramma e la distribuzione territoriale in Sicilia dei volontari che vedono la più alta incidenza in rapporto alla popolazione nella provincia di Enna. In videocollegamento Laura Lega, capo del dipartimento dei Vigili del Fuoco del Ministero dell’Interno, ha esaltato l’aspetto del valore sociale che ha il volontariato.
“Il volontariato rimane uno dei valori più importanti della nostra società per il servizio gratuito che offre, per la rivendicazione e riaffermazione del principio di solidarietà, per la partecipazione democratica alla formazione di una coscienza sociale – ha affermato il presidente della Regione, Nello Musumeci -. Tutto questo non è stato sufficientemente valorizzato negli ultimi trent’anni anche in Sicilia. Oggi vantiamo una struttura sul territorio autonoma, fatta di associazioni, di gruppi più o meno organizzati, a cui guardiamo con grande interesse. Siamo intervenuti per dotarli di mezzi, strumenti e dobbiamo fare ancora di più, rivedere la normativa che ci sembra superata, sia quella nazionale che quella regionale. Abbiamo puntato per tre giorni i riflettori su questo enorme capitale umano che si impegna negli ambiti sociosanitario, ambientale e delle calamità naturali”.
Fabrizio Curcio, capo del dipartimento nazionale della Protezione Civile, ha sottolineato l’indispensabile ruolo assunto nella lunga emergenza del Covid. “In questo periodo è stato il volontariato ad accompagnare questo difficile percorso – ha sottolineato Curcio –. Dovremo concentrarci su alcune sfide che ci attendono: aumentare le capacità di formazione, perché il volontario non è più l’angelo del fango” ma un pezzo dell’istituzione; migliorare la pianificazione perché proprio il volontario è il primo sensore sul territorio, conosce i rischi; spingere sul rapporto con i cittadini”.