Inchiesta “Ambulanza della morte”, arrestato barelliere etneo

Arrestato un barelliere nell’ambito dell’inchiesta “Ambulanza della morte”. I Carabinieri del Comando Provinciale di Catania hanno fermato Agatino Scalisi. Il provvedimento arriva dopo la condanna dell’uomo a 30 anni di reclusione per omicidio volontario pluriaggravato ed estorsione aggravata dall’avere favorito attività illecite di clan mafiosi. La sentenza è stata emessa il 25 novembre scorso dal GUP Carla Valenti. I malati sarebbero stati uccisi nel corso del trasporto con ambulanza privata dall’ospedale di Biancavilla alle rispettive case tramite iniezioni di aria per via endovenosa che hanno provocato il loro decesso per embolia gassosa. I coinvolti sostenevano che erano morti per cause naturali. I responsabili volevano ottenere 200-300 euro di “regalo” che le famiglie avrebbero dato per la “vestizione” del cadavere. Il denaro sarebbe stato diviso con i clan mafiosi di Biancavilla e Adrano. L’uomo aveva scelto il rito abbreviato ed è stato condannato per un solo episodio di omicidio commesso nei confronti un’anziana gravemente malata trasportata il 5 aprile del 2014. Davide Garofalo, altro barelliere, è stato già condannato dalla Corte d’Assise di Catania il 20 maggio del 2021 per tre diversi episodi di omicidio aggravato commessi tra il 2014 e il 2016. L’individuo ha presentato appello contro la sentenza. Entrambi sono stati condannati per estorsione aggravata ai danni della ditta di onoranze funebri dei fratelli Giuseppe e Luca Arena, divenuti testimoni di giustizia. L’inchiesta della Procura etnea era scaturita da un servizio de “Le Iene”. I Carabinieri della Compagnia di Paternò e del Comando Provinciale di Catania si sono occupati delle indagini.

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