Un giovane è stato arrestato per omicidio stradale, lesioni e calunnia. Si tratta del 26enne A.C. di Piedimonte Etneo, pregiudicato, che è il responsabile di un incidente a Giardini Naxos – avvenuto a giugno 2020 – ma aveva mentito sulla reale dinamica dei fatti facendo ricadere la colpa dell’accaduto ad un amico di 23 anni.
Il soggetto è accusato di aver travolto e ucciso con la macchina Giuseppe D’Amico, un 19enne che viaggiava in scooter con la fidanzata, rimasta gravemente ferita e adesso in buone condizioni di salute. Il soggetto che si è addossato la colpa del sinistro era l’unico a non aver assunto alcol e droga. In auto si trovavano cinque giovani e alla fine il finto responsabile ha svelato ai militari di non essere colui che guidava.
Il 23enne, quindi, fu indagato per omicidio stradale e lesioni stradali. Dalle registrazioni della videosorveglianza si poteva notare come il mezzo a quattro ruote procedeva a velocità troppo alta e aveva svoltato a sinistra senza azionare la freccia.
A dicembre dell’anno scorso lo stesso 23enne ha rivelato che il giorno dell’incidente non stava guidando la vettura. È stato accertato che al volante si trovava il 26enne. Pare che proprio l’arrestato, noto alle forze dell’ordine, convinse gli altri passeggeri a mentire minacciandoli nel caso in cui avessero parlato.
A uno dei giovani che avrebbe leggermente cambiato la versione fornita ai militari disse che avrebbe ordito contro di lui una spedizione punitiva. Inoltre A.C. avrebbe visto arrivare la moto dallo specchietto retrovisore decidendo di svoltare comunque a sinistra. Il fermato rischia una condanna fino a 18 anni. Gli altri tre passeggeri sono, invece, indagati per i reati di calunnia e favoreggiamento personale. Un raccapricciante retroscena emerge dalle indagini. I ragazzi prima di essere interrogati si facevano i selfie nella caserma così come ripreso dalle videocamere.