Il presidente della Regione Siciliana, on. Nello Musumeci, ha incontrato venerdì scorso una delegazione di cantastorie nel palazzo di rappresentanza della Regione, ex palazzo Esa, a Catania.
Il gruppo, guidato da Franco Occhipinti, presidente dell’Associazione “Gli ultimi cantastorie” di Ragusa, era formato dai cantastorie Cettina Busacca, Alfio Patti e Luciano Busacca.
Tema dell’incontro la candidatura presso l’Unesco della “Tradizione dei cantastorie, anima dell’identità siciliana” promossa dal governo siciliano.
Già l’anno scorso l’assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo della Regione, diretto da Manlio Messina, con circolare n. 3623 del 9 ottobre, aveva aderito al Comitato d’Onore per “l’inserimento, nel rispetto di quanto previsto dalla Convenzione Unesco, nell’elenco del patrimonio immateriale dell’Umanità”.
Ma ancor prima, il 18 aprile del 2016, con nota n. 19939, l’Assessorato dei Beni Culturali della Regione Siciliana, Dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, aveva iscritto il “Linguaggio e stile dei cantastorie” nel registro delle eredità immateriali della Sicilia (Reis) – Libro delle pratiche espressive e dei repertori orali.
E ancora, l’assemblea Regionale Siciliana nella seduta n. 448 del 10 agosto 2017 aveva “impegnato il governo della Regione a farsi promotore, presso il Governo nazionale, nella persona del Presidente del Consiglio dei Ministri, nonché del Ministro per la Cultura, oltre che presso la Commissione Unesco-Italia, per l’inserimento nell’elenco del Patrimonio immateriale dell’umanità dei cantastorie siciliani, del loro linguaggio e stile artistico”.
Mancava ancora un ultimo atto per espletare l’iter che il presidente Nello Musumeci, sempre sensibile alla cultura identitaria siciliana, ha subito fatto suo.
“Con una delibera di governo – ha dichiarato il presidente Musumeci – proporremo l’inserimento, nel rispetto di quanto previsto dalla Convenzione Unesco, nell’elenco del Patrimonio immateriale dell’umanità dei cantastorie siciliani, del loro linguaggio e stile artistico.
Amo la cultura e la tradizione siciliane – ha continuato Musumeci – e apprezzo quanti si prodigano per mantenere viva questa illustre tradizione. Il mio governo – ha concluso – si farà promotore solo per quella tradizione rigorosamente mantenuta nei canoni dei cantastorie: il cartellone, il cunto alternato al canto, la gestualità, le storie in versi, voce e chitarra, insomma la caratteristica dimensione visivo-fonico-gestuale”.
I cantastorie in Sicilia sono ancora vivi e numerosi. Alcuni di loro, vista la loro grande notorietà sono stati inseriti nel Registro delle Eredità immateriali della Sicilia – Libro dei Tesori umani viventi. Si tratta di Rosita Caliò e Nonò Salamone. Alfio Patti
Nella foto, da sinistra Franco Occhipinti Presidente dell’Associazione Culturale “Gli Ultimi Cantastorie”, Il Cantastorie Luciano Busacca, la Cantastorie Cettina Busacca, il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, l’Assessore Regionale al Turismo Manlio Messina, l’aedo dell’Etna Alfio Patti.