È stata approvata all’unanimità da 190 nazioni la “risoluzione Falcone” contro i boss mafiosi, presentata a Vienna nel corso della Conferenza delle Parti sulla Convenzione Onu (conosciuta come Convenzione di Palermo).
Si è discusso dello stato della lotta alle mafie nel mondo e dei miglioramenti al fine di rendere più efficace la Convenzione, primo strumento legislativo universale, ratificato nel 2000, contro la criminalità organizzata transnazionale.
La delegazione italiana era composta dal Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, l’ambasciatore italiano,
Alessandro Cortese, il consigliere giuridico, Antonio Balsamo e il primo segretario, Luigi Ripamonti. Sono intervenuti anche il procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero de Raho, il procuratore generale di Roma, Giovanni Salvi, il capo della Polizia, Franco Gabrielli e il viceministro agli Esteri, Marina Sereni. Al dibattito hanno preso parte pure Ong italiane: la Fondazione Giovanni Falcone, il Centro Pio La Torre e Libera. Le Organizzazioni hanno raccontato le proprie esperienze. Si tratta della prima volta che in una risoluzione è valorizzato il contributo di una singola personalità.