Mafia, oltre 200 anni di carcere per 18 imputati: colpito il clan Laudani di Paternò

Sentenza durissima, con pene comprese tra quattro anni e otto mesi e vent’anni di reclusione, per un totale di oltre duecento anni di carcere per diciotto imputati, coinvolti nel processo celebrato col rito abbreviato davanti al Gup di Catania Loredana Pezzino. Colpitauna frangia di Paternò del clan mafioso Laudani, guidata dal boss detenuto Salvatore Rapisarda, condannato a sei anni per la continuazione del reato, poichè secondo l’accusa avrebbe continuato a dare disposizioni dal carcere.

Lo faceva, ha affermato il Pm Antonella Barrera, grazie al suo luogotenente Alessandro Giuseppe Farina, condannato a vent’anni, con la collaborazione di sua moglie, Vanessa Mazzaglia (dodici anni e un mese), di suo suocero, Antonino Mazzaglia (dodici anni e un mese) e di suo nipote Emanuele Farina (tredici anni). L’inchiesta è la continuazione dell’operazione “En Plein” del maggio del 2015 ed è pertanto rinominata “En Plein 2”.

Rapisarda aveva conferito l’incarico di responsabile per il territorio di Paternò al nipote Vincenzo Marano, condannato a vent’anni di reclusione, che gestiva le piazze di spaccio e la cassa comune della cosca assicurando il mantenimento degli associati detenuti.

Le indagini sono state eseguite dai carabinieri del comando provinciale di Catania e della compagnia di Paternò nell’ambito di un’inchiesta del gruppo della Dda coordinata dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo.

Condividi

Articoli Correlati

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.