Ministro Affari regionali, Boccia: “Passaporto sanitario? È contro la Costituzione”

Il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, in audizione alla Commissione Federalismo fiscale della Camera ha discusso dell’ipotesi paventata dai governatori che vorrebbero limitare o ostacolare l’accesso a cittadini di altre regioni.

“Passaporto sanitario? Rileggete l’articolo 120 della Costituzione: una regione non può adottare provvedimenti che ostacolino la libera circolazione delle persone – annuncia -. E poi se gli scienziati dicono che non ci sono passaporti sanitari, non ci sono. Nei prossimi giorni con l’ultimo click che riporterà il paese a muoversi ci dovrà essere anche quello del buonsenso. Se tutte le regioni ripartono senza distinzioni sul profilo dei cittadini di ogni regione, la distinzione tra cittadini di una città rispetto all’altra non è prevista, se siamo sani ci muoviamo. Diverso è prevedere una fase di quarantena, ma non siamo in quella condizione. E anche in quel caso ci vuole un accordo tra le parti. C’è stato un impatto differenziato del virus sia dal punto di vista sia sanitario che economico. Però è presto per fare un bilancio e ha senso aspettare le valutazioni scientifiche, ma quello che è successo a Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza è oggettivamente di una virulenza non riscontrata in altre province italiane. Acquisti dei dispositivi? Siamo in attesa della rendicontazione complessiva delle regioni, che è stata sollecitata. Presumo che nelle prossime settimane sarà trasmessa alla Protezione Civile. Alcune hanno rendicontato, altre no. Poi credo sarà tutto trasmesso al Parlamento. Per 45 giorni gli acquisti delle regioni sono andati avanti in parallelo a quelli dello Stato, una volta rimossi tutti i vincoli – chiosa -, bisognerà valutare tra qualche mese quale impatto economico c’è stato in ogni regione rispetto agli investimenti fatti”.

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