Palermo, amministratore giudiziario intasca soldi sottratti ai boss: sequestrati beni

Scatta il sequestro di beni ai danni di un amministratore giudiziario di Palermo. L’operazione, condotta dalla Direzione investigativa antimafia di Trapani, ha portato al provvedimento nei confronti del commercialista Maurizio Lipani, attualmente posto ai domiciliari, e della moglie Maria Teresa Leuci.

La misura – già convalidata dal gip ed emessa per una somma di un milione 270mila euro – ha riguardato denaro, quote societarie, mobili e immobili per un valore stimato in oltre 600mila euro.

La somma in questione risulta essere, secondo la Dia, “il profitto di reiterate condotte di peculato, commesse da Lipani nella qualità di custode o di amministratore giudiziario di numerosi compendi societari e di patrimoni sequestrati/confiscati di competenza degli uffici giudiziari di Palermo, in parte, con il concorso della moglie”.

La Direzione investigativa antimafia ha sequestrato anche un’imbarcazione dal valore di 89mila euro e un’auto lussuosa ma sono ancora ricercati altri beni. Emerge dalle investigazioni un consolidato sistema che permetteva al commercialista, al quale sin dal 2012 erano stati affidati diversi beni sequestrati ai boss mafiosi, di operare numerosissimi prelievi di contante e bonifici dai conti delle società di cui era amministratore (alcuni giustificati come pagamento di fatture emesse dalla coniuge commercialista anche se non erano mai state autorizzate da parte del giudice delegato).

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