Palermo, estorsioni e furti: scattano 24 arresti

Inchiesta contro furti, estorsioni, rapine e traffico illegale di stupefacenti. I Carabinieri del Comando provinciale di Palermo, nell’ambito dell’operazione “Stele”, hanno arrestato 24 individui considerati componenti di un’organizzazione piramidale capeggiata dalla famiglia reggente dei Cintura. Una precisione maniacale per perpetrare ogni reato vigeva nel gruppo. L’associazione per delinquere è stata disarticolata insieme ad un’altra annessa nata successivamente. Entrambe erano radicate nei quartieri Cruillas e Zen 2 del capoluogo siculo ma i criminali operavano in tutta la regione. Gli inquirenti segnalano un furto, avvenuto il 6 marzo 2017, al cantiere per realizzare il giardino della memoria “Quarto Savona Quindici”, monumento costruito per il venticinquesimo anniversario della Strage di Capaci dedicato alle vittime dell’attentato a Giovanni Falcone. Le celebrazioni rischiarono di essere compromesse dal crimine compiuto.

A seguito di dissidi interni all’organizzazione un elemento si allontanò costituendo un nuovo gruppo, operante nel quartiere Zen 2, che puntava ai servizi di pubblica utilità come la discarica di Bellolampo e l’acquedotto comunale. Emergono, inoltre, legami con esponenti di vertice di “Cosa Nostra”. Sono state individuate, infatti, mediazioni di mafiosi quando l’organizzazione commetteva furti nei confronti di esponenti di mandamenti o di persone vicine a loro. Elevata l’influenza dell’associazione a Cruillas e nelle zone tra Borgo Nuovo, San Giovanni Apostolo e Cep. Il gruppo gestito da Andrea Cintura, nonostante fosse ristretto in carcere a Palermo, costringeva, con l’ausilio di familiari o affiliati, diverse attività commerciali del quartiere a consegnare ogni settimana denaro, somme mutevoli secondo la tipologia di esercizio. Le richieste estorsive erano mascherate quale contributo per organizzare la “festa di quartiere”. Andrea Cintura e il figlio Domenico controllavano il rione in maniera tale che se qualcuno decideva di avviare un’attività doveva necessariamente ottenere il loro benestare.

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