Rifiuti in Sicilia, le azioni della Regione per tentare di risolvere un problema atavico

Il problema rifiuti è una questione atavica per il territorio regionale siciliano e al momento risulta se possibile aggravato anche dall’emergenza sanitaria in atto. Si richiedono, ormai da tempo, interventi significativi per il ripristino della normalità, o quantomeno per evitare il definitivo collasso del territorio inteso anche e soprattutto come impatto ambientale per la popolazione. In tal direzione la Regione Siciliana ha da poco annunciato, come primo intervento, la formazione di una commissione di inchiesta per la regolarità degli impianti. Lo ha previsto un decreto predisposto dall’assessore all’Energia Alberto Pierobon che consentirà di scongiurare il ripetersi di situazioni di disagio relative alla chiusura di impianti. Si fa riferimento, infatti, alla sospensione dell’attività del sito di Alcamo che ha provocato degli inconvenienti ai cittadini del territorio palermitano. Alcuni comuni del capoluogo siculo adesso potranno conferire i propri rifiuti a Trapani ma questo basterà a risolvere problemi di natura ben più complessa?

La Regione intanto, proprio in queste ore, ha anche pubblicato un provvedimento da 16,6 milioni di euro – redatto dal servizio “Bonifiche” del dipartimento Acque e rifiuti – per bonificare alcune aree inquinate in Sicilia, alcune appunto. Come spiegato da Pierobon, l’avviso consentirà di intervenire su un’altra fetta importante di siti inquinati per sanare situazioni dannose a livello ambientale. Si tratta di uno dei tanti interventi che miglioreranno, a suo dire, la situazione: dallo sblocco dei 150 milioni della contabilità speciale destinati ai grandi siti inquinati fino alle analisi delle 511 discariche su cui il Servizio bonifiche lavora per procedere alla progressiva chiusura definitiva.

Il governo isolano erogherà contributi finanziari alle pubbliche amministrazioni per coprire fino al 100% dei costi totali ammissibili dell’operazione. Il bando coinvolge le discariche pubbliche dismesse – censite nel Piano regionale – e quelle rientranti nelle perimetrazioni nazionali (siti di interesse nazionale). Il contributo finanziario potrà essere accessibile per le operazioni di “messa in sicurezza permanente, bonifica e ripristino ambientale”. La procedura prevede l’apertura di due “finestre” nel 2021 nell’arco temporale di un semestre e, quando sarà pubblicato l’avviso sulla Gazzetta Ufficiale, ci saranno 90 giorni di tempo per presentare istanza di partecipazione. La Regione fa sapere che non sono ammissibili operazioni su aree produttive e su discariche private.

Giulia Baudo

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