Sicilia, distretti produttivi: riconoscimento per tredici strutture

Sì è concluso, a Palermo, l’iter di riconoscimento dei distretti produttivi siciliani. Nel corso di una conferenza stampa all’assessorato Attività produttive il componente al ramo isolano, Mimmo Turano, ha firmato e consegnato i decreti di riconoscimento e presentato la nuova geografia dei distretti.

I Distretti, tra rinnovi e nuovi riconoscimenti, sono tredici distribuiti su tutto il territorio regionale. A Catania il distretto Agrumi di Sicilia, sempre nella provincia etnea ci sono il distretto del Ficodindia di Sicilia a San Michele di Ganzaria e il distretto della Pietra lavica di Belpasso, a Palermo si trovano invece il distretto Meccatronica, il distretto della Moda Mythos e il distretto Nautico del Mediterraneo. Poi il distretto Pesca e crescita blu a Mazara del Vallo, a Ragusa il distretto Orticolo sud-est Sicilia insieme al distretto Lattiero caseario, il distretto Ecodomus specializzato nella filiera edilizia e delle energie rinnovabili a Licata, nel nisseno. A Mazzarino ha sede il distretto Frutta secca di Sicilia, mentre il distretto Filiera delle carni sorge a Messina e a Siracusa il distretto Ortofrutticolo di qualità.

I distretti produttivi, che vedono la luce nel 2005, sono stati istituiti dalla Regione Siciliana con l’obiettivo di far lavorare le filiere produttive per sistemi integrati in grado di darsi una programmazione a livello territoriale incentivandoli con specifici fondi. I tredici distretti riconosciuti mettono in rete 976 imprese siciliane.

L’assessore Turano discute della questione. “Quando mi sono insediato ho trovato una situazione dei Distretti produttivi davvero critica al 2017 il sistema dei riconoscimenti era praticamente bloccato e non si era proceduto ai rinnovi o a nuove istituzioni determinando conseguentemente una sorta di limbo. Con il presidente Musumeci abbiamo ripreso il dialogo e il confronto, ma soprattutto abbiamo messo in campo tutti gli strumenti amministrativi necessari per far ripartire i Distretti, puntando anche a un sostanziale riordino che ci ha permesso di evitare doppioni e sovrapposizioni all’interno delle filiere. Il distretto produttivo è espressione della capacità del sistema delle imprese e delle istituzioni locali di sviluppare una progettualità strategica che riguardi anche la prossima programmazione comunitaria. In questo senso per favorire il dialogo abbiamo istituito un ufficio apposito per i distretti presso il dipartimento Attività produttive che è coordinato da Aldo Brancato e riattiveremo la Consulta dei distretti che è l’organismo di coordinamento e concertazione dei distretti. Non vogliamo limitarci a far ripartire il sistema ma siamo intenzionati a dargli nuova vitalità”.

Fondamentale per la ripartenza del sistema è stata la revisione delle procedure previste per i riconoscimenti messa a punto dagli uffici del dipartimento Attività produttive. Il nuovo iter avviato nel febbraio scorso ha consentito di eliminare le criticità che avevano determinato lo stallo delle pratiche di riconoscimento. Nello specifico oltre a un adeguamento dei criteri di valutazione, il Nucleo di valutazione precedentemente previsto viene sostituito da una commissione di valutazione interna al dipartimento Attività produttive e si amplia, dal prossimo rinnovo il riconoscimento temporale dei distretti da tre a cinque anni.

 

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