Sicilia, Musumeci: “Abbiamo raccolto l’invito degli amici della Lega. L’isola ha bisogno di un centrodestra forte”

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Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, interviene nel corso della tre giorni della Lega a Catania in vista dell’udienza del leader del Carroccio, Matteo Salvini, sul caso Gregoretti. “Abbiamo raccolto l’invito degli amici della Lega e abbiamo partecipato ad un interessante dibatto su Nord e Sud. Andiamo avanti e guardiamo con fiducia al futuro di questa Sicilia che ha bisogno di un centrodestra forte, unito e assolutamente capace di diventare propulsore per offrire una seria prospettiva di crescita e di sviluppo. Migranti? Si tratta di un fenomeno migratorio disarmante, un peso umano e anche economico e sanitario. È bene che l’Europa cinica ed egoista si renda conto che questa è una vicenda che va risolta a Bruxelles con il concorso di tutti. Nessuno può pensare di lasciare i siciliani da soli e peraltro in una condizione aggravata dal persistere del Coronavirus. Lo stato di tensione che si registra in Sicilia tra le nostre comunità è il segno evidente di come questo problema debba ormai debba essere affrontato senza altre perdite di tempo. Covid-19? Credo che non ci sia un approccio di destra o di sinistra, la pandemia è una cosa drammatica. Il diritto alla vita è prima fisiologico poi costituzionale e noi abbiamo il dovere a essere prudenti. Meglio un sacrificio in più oggi per poter poi non dover dire ‘se ci avessi pensato prima’. Credo che essere determinati sia utile, l’ordinanza sulle mascherine all’aperto l’ho adottata il 27 settembre ma subito dopo lo hanno fatto alcuni governatori di sinistra, segno evidente che di fronte alla crisi della pandemia non ci può essere una burocratizzazione a destra o sinistra”. “C’è poi un uso strumentale dei provvedimenti che si adottano, ma rientra nel gioco. Dover cercare il pelo nell’uovo nell’azione del governo per speculare e qui devo dire la sinistra e il M5S sono molto bravi, con tutta la contraddizione che caratterizza la loro esperienza quotidiana. È disarmante, oggi dicono una cosa e domani ne fanno un’altra, c’è da rabbrividire ma è così e per noi è un bene perché in questo modo lavorano per noi”.

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