La tragedia aerea di Montagna Longa, verificatasi il 5 maggio 1972 nei pressi dello scalo palermitano di “Punta Raisi” e che costò la vita a 115 persone, “fu causata da un sabotaggio”.
Questa la tesi di Rosario Ardito Marretta, docente di Aerodinamica e dinamica dei fluidi dell’università di Palermo. Il professore l’ha messa nero su bianco, nel libro “Unconventional Aeronautical Investigatory Methods. The Case of Alitalia Flight AZ 112”. Il testo, recentemente pubblicato da Cambridge Scholars Publishing, ribalta totalmente le conclusioni a cui, nel 1894, giunse la giustizia italiana.
La responsabilità della tragedia, disse la sentenza, era da imputare all’errore dei piloti del volo Alitalia proveniente da Roma, che si schiantò ad oltre 900 metri di quota su Montagna Longa.
Le conclusioni a cui arriva Marretta sono frutto di una lunga inchiesta, commissionata anni fa dai familiari delle vittime. Il docente, per la sua ricerca, si è servito di prove di laboratorio e di modelli matematici che, mezzo secolo fa, non potevano trovare applicazione per la complessità dei calcoli, resi oggi possibili dai moderni computer.
“Non parlerei di ipotesi – afferma Marretta – perché la probabilità di ciò che sostengo è talmente alta da superare quella che l’esame del Dna fornisce sull’identità di una persona”.
Secondo lo studioso, una micro carica posta in un incavo dell’ala avrebbe potuto creare uno squarcio con perdita di carburante e relativo incendio