Trapani, incassavano pensioni e indennità dei parenti defunti: 8 denunce

Sicilia; b

A Trapani otto persone hanno incassato per anni le pensioni e le indennità dei loro parenti morti. I responsabili sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza che ha eseguito il decreto di sequestro preventivo “per equivalente”. Sono stati posti sigilli a venti conti correnti e conti di deposito e a tre immobili (due a Trapani e uno a Catania).

Il Nucleo Pef locale ha appurato che i coinvolti riscuotevano pensione, indennità di accompagnamento e quelle di invalidità spettanti formalmente a tre loro congiunti deceduti da tempo (in un caso nel 2002, negli altri due nel 2013 e nel 2014). La frode è stata possibile per il mancato allineamento dei sistemi informatici dell’anagrafe comunale con quello dell’Inps. I parenti, infatti, hanno provveduto a non far notare il fatto per percepire le somme di denaro. I soggetti hanno attestato l’esistenza in vita dei congiunti negli istituti di credito in cui i defunti erano originariamente titolari di rapporti.

In un caso, per ottenere la delega al fine di avere l’accreditamento della pensione, il colpevole si è recato personalmente in banca dichiarando che il parente aveva uno stato di salute precario nonostante fosse già privo di vita. Tutti sono stati denunciati per truffa aggravata e indebita percezione di erogazioni pubbliche ai danni dello Stato. La direzione dell’Inps competente è stata allertata per l’immediata sospensione delle erogazioni. Due degli otto, oltre a essersi appropriati di oltre 130mila euro, hanno percepito il reddito di cittadinanza.

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